L’Aquila. “Neanche un centesimo è stato sottratto alla ricostruzione, questa è la cosa più importante che devono sapere gli aquilani. Per il resto abbiamo risposto a tutte le domande perchè siamo tranquilli”.
È quanto ha detto l’avvocato Maurizio Dionisio, legale di Pierluigi Tancredi, uno dei quattro arrestati ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Do ut des”, al termine dell’interrogatorio del suo assistito davanti al gip del Tribunale Giuseppe Romano Gargarella ed ai pm David Mancini ed Antonietta Picardi.
“Non esiste un sistema L’Aquila” ha aggiunto “perchè questa non è la città del malaffare“.
Tancredi è l’unico degli indagati stamane che ha deciso di rispondere all’interrogatorio.
Gli altri, Pasqualino Macera, all’epoca dei fatti funzionario responsabile Centro Italia di Mercatone Uno Spa, Vladimiro Placidi, ex assessore comunale alla Ricostruzione dei beni culturali durante l’ultimo periodo del primo mandato del sindaco dimissionario Massimo Cialente nonche’ ex direttore del Consorzio dei beni culturali della Provincia dell’Aquila, e Daniela Sibilla, dipendente del Consorzio beni culturali e gia’ collaboratrice di Tancredi durante i suoi mandati di assessore quando c’era la Giunta di centrodestra guidata dal sindaco Biagio Tempesta di Forza Italia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Secondo l’accusa gli indagati, a vario titolo, avrebbero ottenuto tangenti per pilotare alcuni lavori di puntellamento su edifici gravemente lesionati dopo il devastante terremoto del 2009.
Le dazioni ammonterebbero a 500 mila euro circa.