I beni – case, automobili, motoveicoli e conti bancari – erano già stati sequestrati nel corso dell’operazione ‘Delizia’, portata termine ad aprile dello scorso anno. Scopo del sequestro, quello di aggredire l’accumulo di proventi derivanti da presunte attività illecite. Tuttavia, appena passati 18 mesi dal primo provvedimento, i beni sono stati dissequestrati il 2 dicembre scorso, in quanto erano scaduti i termini di legge. Di qui, un nuovo sequestro, adottato dal giudice del tribunale dell’Aquila Giuseppe Romano Gargarella, nei confronti dei quali gli avvocati che difendono le famiglie rom, Roberto Verdecchia, Vincenzo Retico e Saverio Fortuna, hanno avanzato una richiesta di ricusazione.
Secondo i legali, non sarebbe possibile, a distanza di un considerevole periodo di tempo, iniziare un nuovo procedimento di prevenzione reale sugli stessi beni e da parte dello stesso giudice.