Su 4 dei 5 arrestati, come si legge nell’ordinanza con la quale il Gip Maddalena Cipriani ha accolto la richiesta di misura cautelare avanzata dal procuratore aggiunto del tribunale di Roma Maria Monteleone e del P.M Cristiana Macchiusi grava la pesantissima accusa di aver fatto prostituire due giovani adolescenti romane, dalle quali prendevano una parte del guadagno, e di aver divulgato immagini pedopornografiche. Il quinto arrestato, è un cliente che fa il commerciate, a suo carico l’accusa di aver avuto rapporti sessuali con una delle due ragazze, e dopo averli filmati, averla ricattata chiedendole 1.500 Euro. Nunzio Pizzacalla, arrestato a Scanno dagli uomini del reparto investigativo capitolino, unitamente a quelli della locale Stazione Carabinieri dipendente il Comando Compagnia di Castel di Sangro diretta dal Capitano Pasquale De Corato, stando a quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, avrebbe assunto un ruolo determinante e di primo piano nella squallida vicenda. Il militare, infatti, stando alle intercettazioni, oltre ad aver inserito le immagini delle minorenni, di 14 e 15 anni su internet, spacciandole per maggiorenni, si sarebbe preoccupato di trovare i clienti che per un rapporto sessuale con due le baby prostitute pagavano cifre che partivano dai 300 euro in su. I Carabinieri, stanno esaminando i contatti telefonici e via internet tenuti dai 5 arrestati, tra cui la madre della 15enne, cercando di risalire all’identità dei clienti, ma anche di capire da dove provenisse la droga che le ragazze acquistavano con i proventi dell’attività di prostituzione. Al vaglio degli inquirenti, il materiale rinvenuto e sequestrato nelle abitazioni degli arrestati, nell’appartamento di Via Parioli 190 dove avvenivano gli incontri a pagamento, ma anche nelle abitazioni di diversi clienti, alcuni dei quali sono già stati iscritti nel registro degli indagati, e come previsto dalla legge recentemente modificata, rischiano fino a sei anni di reclusione. Ai carabinieri, e ai magistrati inquirenti infatti, sembra strano e non convince il fatto che i clienti non si fossero accorti che le ragazze con le quali consumavano rapporti sessuali completi erano minorenni. Da chiarire e approfondire sono le interessanti dichiarazioni rese della ragazza quindicenne dopo quattro ore di interrogatorio assistito, che potrebbero far cambiare di non poco le ipotesi accusatorie a carico degli arrestati, in particolare della di lei madre, e delineare un nuovo sconvolgente scenario di questa squallida vicenda. La ragazza 15enne infatti, stando a quanto appreso , oltre ad aver riferito di essere stata trascinata in questo torbido giro dalla sua amichetta 14enne, avrebbe puntato il dito contro sua madre che traeva profitto dal suo giovane corpo mercificato, dichiarando di prostituirsi perché obbligata dalla donna che gestisce un Bar in Via Prenestina a Roma. In sostanza, a differenza della 14enne, la 15enne non sarebbe stata del tutto consenziente a prostituirsi, il che cambia e di non poco contenuti e ipotesi di accusa della scabrosa vicenda. Sconvolgente il contenuto di una telefonata intercettata dai Carabinieri, nel corso della quale uno degli sfruttatori arrestati, Mirko Ieni, autista e organizzatore di feste – notturne dice : “Queste mi fanno guadagnare 600 euro al giorno”. Le indagini dei Carabinieri proseguono anche in territorio Abruzzese, dove i militari in costante contatto con i colleghi di Roma, stanno indagando sulle frequentazioni e le amicizie del militare arrestato, cercando di capire se possano esserci o meno altre persone coinvolte a vario titolo in questa orribile vicenda.