La prima azione del Comitato è “una manifestazione di protesta pacifica” che e’ in programma domani “contro l’ostruzionismo e la chiusura delle strade montane del Gran Sasso”.
L’appuntamento è per le ore 11 a Santo Stefano di Sessanio, in zona lago sulla SP97, presso il bivio per Campo Imperatore. I manifestanti saliranno a piedi fino al cumulo di sassi che chiude la strada. “Negli ultimi giorni di dicembre, all’apice dell’accoglienza per il turismo di Capodanno, è stato riversato sulla strada da Santo Stefano di Sessanio a Rifugio Racollo, probabilmente da parte dell’amministrazione provinciale, un cumulo di sassi che chiude completamente il passaggio – si legge in una nota -.Se da un lato non possiamo pubblicamente accusare nessuno di questo scempio, dall’altro ci chiediamo come l’ente preposto (ovvero la Provincia, non sia corso a liberare la strada da questo cumulo di sassi, in queste giornate piene di sole e fondamentali per il turismo montano. Da anni oramai tutte le vie di accesso a Campo Imperatore vengono chiuse fino ai primi di maggio, con o senza neve, da sbarre metalliche”.
“L’impossibilità di accedere ad una delle zone più belle dell’Abruzzo e dell’Italia in generale – prosegue la nota- e particolarmente votata al turismo e agli sport invernali, a causa di un sistema burocratico che non riesce ad assicurarne l’apertura, anzi ne garantisce la chiusura, crea ingenti danni economici ad un territorio già fortemente depresso”.
Secondo gli operatori, ad esempio, il Rifugio Racollo ha dovuto disdire le prenotazioni, in un periodo dell’anno economicamente importante. “Chiediamo e vogliamo soluzioni a questo costante problema che riguarda Solo questa montagna della provincia di L’Aquila”, conclude il comitato.