Sono le parole pronunciate oggi in aula dalla studentessa universitaria di 20 anni di Tivoli, vittima di uno stupro subito nella notte tra l’11 e il 12 febbraio dell’anno scorso fuori la discoteca “Guernica” di Pizzoli. Un processo a porte chiuse, al quale è presente anche il presunto violentatore, Francesco Tuccia, ex militare ventenne della provincia di Avellino. Il giovane, accusato anche di aver lasciato la ragazza in uno stato di incoscienza tra le neve ed in una pozza di sangue, è giudicato con il rito immediato.
L’udienza di oggi si è basata sulle testimonianze dell’accusa ed in particolare sull’audizione della vittima e della sua amica, con la quale era andata a ballare. L’udienza è stata aggiornata al 31 gennaio, quando parlare saranno Tuccia ed i testimoni della difesa. Nella stessa data è prevista la requisitoria del pm e la sentenza.
Come accaduto nelle altre udienze, fuori l’aula del Tribunale si sono ritrovate molte donne, esponenti di associazioni che combattono la violenza di genere che, alla vista di Tuccia all’uscita dall’aula, hanno manifestato tutta la loro rabbia. Il Centro antiviolenze dell’Aquila è stato ammesso, nella scorsa udienza, parte civile al processo.