L’Aquila. Resterà in carcere fino al 10 gennaio prossimo il direttore generale della Provincia dell’Aquila, Angelo Valter Specchio, arrestato (insieme ad altre due persone) nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila, sugli appalti per la messa in sicurezza degli istituti scolastici di Avezzano e Sulmona utilizzando atti falsi per avvantaggiare alcune società in cambio di benefici personali.
A deciderlo è stato il Tribunale dell’Aquila, dopo la richiesta della difesa di impugnare la decisione del gip che aveva disposto per il dirigente della Provincia dell’Aquila, la permanenza in carcere fino al 10 gennaio, quando la misura sarà trasformata in arresti domiciliari.
Oltre a Specchio erano finiti in manette Giancostantino Pischedda, procuratore speciale della ditta Pellegrini di Cagliari, e Franco Rossano Palazzo, legale rappresentante di una società di impianti tecnologici con sede a Foggia. Questi ultimi due hanno ottenuto la libertà.
Gli arresti sono stati eseguiti dagli agenti della squadra Mobile, dai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale e dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, su richiesta dei sostituti procuratori Stefano Gallo, David Mancini e Roberta D’Avolio accolta dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella. Gli indagati rispondono a vario titolo dei reati di corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, peculato, abuso d’ufficio e falso ideologico in atti pubblici.
L’inchiesta ha preso in esame in particolare i lavori di messa in sicurezza sismica per le scuole di Avezzano e Sulmona, compresi nell’appalto multimilionario del progetto ‘Scuole sicure’. Alla base delle accuse, “l’illegittimità nelle procedure di affidamento degli appalti” nonché la “gestione di beni e denaro pubblico in modo personalistico e dispersivo, a fini di vantaggi personali”.
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