L’Aquila, vulnerabilità sismica: chiuse le scuole di Preturo e Arischia

Il Comune di L’Aquila chiude due scuole nelle frazioni, con effetto immediato, per problemi di vulnerabilità sismica. Si tratta della primaria di Preturo e dell’infanzia di Arischia.

 

La decisione è stata assunta dal sindaco, Pierluigi Biondi, alla luce dei risultati dei test di vulnerabilità effettuati nei mesi scorsi, dopo gli eventi sismici del 2016/2017.

 

 

   “Sto per firmare due ordinanze di inutilizzo di altrettanti plessi scolastici” sono state le parole del primo cittadino in una conferenza stampa convocata d’urgenza nel tardo pomeriggio di oggi. “I dirigenti scolastici sono stati informati tempestivamente – ha aggiunto – con loro ho condiviso il ricollocamento presso i Musp (Moduli ad uso scolastico provvisori, ndr) di Sassa e Arischia, pronti già da domattina. Le indagini hanno la finalità di consentire gli interventi di adeguamento”.

 

 

“Hanno dato indicatori di rischio pari a zero per il livello di salvaguardia previsto dalle normative di settore” le due scuole chiuse in due frazioni del comune di L’Aquila dal sindaco, Pierluigi Biondi. Questo vuol dire che le strutture, costruite molti anni fa, non sono affatto rispondenti alle nuove e più severe norme sismiche attuali.

 

 

Secondo quanto appreso da fonti comunali sussisteva comunque l’agibilità, a significare l’assenza di rischi concreti immediati, ma si è optato in ogni caso per la chiusura. Nel corso dell’incontro con la stampa è stata diffusa una nota ufficiale sull’argomento. Il primo cittadino, il vice, Guido Liris, il dirigente del settore Ricostruzione pubblica, Vittorio Fabrizi, non hanno però risposto a quesiti di natura tecnica rimandando a successivi approfondimenti.

 

 

   “L’amministrazione ha provveduto a informare tempestivamente i dirigenti scolastici interessati – ha aggiunto Biondi – con i quali sono state condivise le soluzioni per il ricollocamento degli studenti che avverrà in prima battuta presso i Musp di Sassa e Arischia che già da domani mattina saranno pronti per un’adeguata accoglienza”.

 

 

La nota, cui l’amministrazione comunale ha rimandato dopo la conferenza stampa. spiega che “i risultati ottenuti per gli altri plessi indagati evidenziano un’adeguatezza delle strutture per l’uso ordinario in quanto sono soddisfatte le verifiche per i carichi verticali benché gli indici siano al di sotto dell’unità per i carichi orizzontali sismici”. Tra gli altri esiti resi noti, “Cansatessa 0.09 (già chiusa); infanzia Pile piccola e San Benedetto di Bagno 0. 22; infanzia di Pagliare di Sassa 0.33, plessi per i quali è confermata la utilizzabilità” ma per i quali verranno comunque finanziati lavori di adeguamento. “Si ribadisce che le scuole, comprese quelle chiuse in via cautelare, sono risultate tutti agibili in base alle verifiche ordinarie effettuate a seguito degli eventi del 2009 o dei lavori di riparazione post sisma e, successivamente, ai recenti terremoti del 2016/17 sono state ulteriormente indagate e hanno soddisfatto i requisiti di fruibilità”, viene anche evidenziato.

 

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