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Ronde anti-immigrati a Luco dei Marsi: inferno nella provincia aquilana

Luco dei Marsi. Seimila abitanti e 900 immigrati. Patate, carote e barbabietole sono la sua maggiore fonte di ricchezza. Siamo a Luco dei Marsi, cuore della Marsica, dove il lavoro dei campi funziona un po’ come nelle campagne foggiane, popolate di immigrati con la schiena curvata dal duro lavoro. Sono soprattutto magrebini, macedoni, rumeni, bulgari e albanesi.

La loro storia è balzata oggi sulla cronaca nazionale. Perché sono loro i protagonisti di un’inchiesta pubblicata su Repubblica.it, a firma di Attilio Bolzoni.

Una storia che parla di vere e proprie ronde anti-immigrato, che da qualche mese hanno invaso le strade del paesino marsicano. E i malcapitati di turno, gli immigrati appunto, vengono “puniti” a suon di pestaggi veri e propri. Puniti per cosa? Perché rappresentano un “esercito di disperati che lavorano tre mesi l’anno e per il resto sopravvivono con lavoretti in nero o – alcuni – vendendo coca. Troppi stranieri e troppe tensioni”. Da qui, l’esplosione di quello che Bolzoni chiama “risentimento contro tutti gli immigrati, senza differenza fra buoni e cattivi, onesti e disonesti”. Da qui, infine, “le ronde. E la caccia all’uomo”.

L’ultima, venerdì scorso, quando due agricoltori marocchini sono stati avvicinati mentre erano fermi ad un distributore automatico di sigarette. Uno di loro è riuscito a fuggire, ma l’altro è stato circondato da tre persone, che lo hanno massacrato di botte. “Il mio amico che è scappato” racconta l’uomo al giornalista di Repubblica “mi ha detto che uno dei picchiatori lo conosceva: è un poliziotto di Luco”. “Ho riconosciuto il figlio poliziotto del sindaco di Luco dei Marsi” conferma.
E poi c’è Hicham, picchiato con stanghe di ferro e tanti, troppi pronti a raccontare un episodio simile. Punto fermo di questi racconti, la figura di Luigi Palma, figlio poliziotto del primo cittadino Domenico Palma. Indagini in corso anche sul nipote 21enne del sindaco.

 

LA NOTA DEL COISP L’AQUILA

Apprendiamo da organi di stampa che alcuni cittadini di un paese della marsica si organizzano in “ronde” contro gli immigrati. Il COISP – sindacato indipendente di Polizia – si dichiara preoccupato da tali iniziative in quanto, se le notizie fossero confermate, indicherebbero che in quelle zone vi è un senso di “insicurezza” tale, da destare preoccupazione tra gli abitanti di questi territori. “Siamo contrari alle ronde innanzitutto a livello di principio – dice Santino Li Calzi, segretario del Coisp -, in quanto la tutela dell’ordine e della sicurezza dei cittadini spetta allo Stato e non può essere delegata ad altri, sono inoltre inutili e pericolose”.

Certo, continua Li Calzi, i continui tagli del Governo agli organici ed ai mezzi delle Forze dell’Ordine non aiuta ad assicurare un pieno ed efficiente controllo del territorio, ma questo non deve dare adito a cercare soluzioni alternative.

Apprendere poi, sempre che sia confermata la notizia del coinvolgimento di appartenenti alle Forze dell’Ordine nella vicenda ci addolora, anche se non vorremmo che anche questo episodio sia l’occasione per fare il solito “tiro al piccione” contro le Forze dell’Ordine. Non vorremmo che il “garantismo” tanto invocato valga solo per alcuni cittadini, in quanto non sarebbe la prima volta che dei colleghi sono stati dati in pasto all’opinione pubblica ancor prima che nei loro confronti la giustizia, anche quella interna, avesse addirittura iniziato il suo corso, per poi alla fine venire assolti da accuse ingiuste o addirittura false.

Piena ed incondizionata fiducia – conclude il rappresentante del COISP – nell’operato della Magistratura che farà certamente luce su questi episodi e se vi sono persone che hanno sbagliato ne pagheranno le conseguenze.