Sulmona. In attesa di attuare e completare le azioni di adeguamento alle prescrizioni dei locali di viale Mazzini, per evitare pregiudizi ai danni dei pazienti, la Asl ha comunque chiesto al sindaco di posticipare di 30 giorni la decorrenza dell’ordinanza.
La decisione del sindaco di Sulmona è molto grave perché si ripercuote su pazienti fragili e cronici ed è del tutto fuori luogo in quanto le carenze rilevate sono di modesta entità e tali da non pregiudicare lo svolgimento dell’attività di assistenza”
E’ il commento del Manager della Asl, Rinaldo Tordera, sul provvedimento con cui il sindaco di Sulmona ha disposto la sospensione dell’attività del Cim e del centro diurno psichiatrico di viale Mazzini.
“I rilievi dei Nas”, aggiunge Tordera, “,come verificato dal dipartimento di prevenzione della Asl, non rappresentano in alcun modo un ostacolo all’attività sanitaria tanto è vero che ci adegueremo alle prescrizioni in tempi brevi”
“Nel frattempo, in attesa di sistemare l’attuale sede di viale Mazzini di Cim e centro psichiatrico diurno, in via temporanea i pazienti vengono già accolti e seguiti in alcuni ambulatori dell’ospedale di Sulmona”
“Al fine di attuare le azioni di adeguamento dei locali”, aggiunge Tordera, “abbiamo comunque chiesto al sindaco di Sulmona di rinviare di 30 giorni la decorrenza degli effetti della sua ordinanza contro la quale, in ogni caso, abbiamo già avviato le procedure per opporci e presentare ricorso”
“E’ infatti inaccettabile e inopportuno”, aggiunge Tordera, “sospendere un’attività riguardante pazienti che, per le patologie di cui soffrono, potrebbero subire serie conseguenze”
“La gravità della decisione di sospendere il servizio, da parte del sindaco, è ancora più grave perché, tenendo conto della delicatezza delle malattie trattate, il trasferimento dei pazienti in altra sede potrebbe pregiudicare la continuità delle terapie”
“Vorremmo ricordare”, prosegue Tordera, “che la Asl, nel giro di pochissimo tempo, è riuscita a trasferire tutto il servizio dalla precedente sede, inadeguata e con pochi spazi, agli attuali locali di viale Mazzini, logisticamente molto più funzionali e ampi, con benefici di pazienti e degli operatori sanitari che vi lavorano”
“Un salto di qualità, per garantire il quale la Asl ha lavorato alacremente, celermente e tra mille difficoltà, che andrebbe apprezzato e non ostacolato da chi, per responsabilità istituzionali, dovrebbe agevolare i processi di crescita della comunità peligna”