Proprio i volontari valdostani organizzarono a Lucoli subito dopo il terremoto il campo di prima accoglienza e da allora con la popolazione locale si è stabilito un forte legame non fosse altro anche per la stessa estrazione culturale di montagna che accomuna le popolazioni di Lucoli e Valle D’Aosta. Da qui l’idea di raccogliere ad Aosta fondi e realizzare la struttura polivalente con l’ausilio della Regione. ”E’ un atto di solidarietà importante – ha commentato l’assessore alla Protezione civile, Gianfranco Giuliante – che guarda alle generazioni future e che dà la possibilità ad una zona di montagna di fruire di uno spazio pubblico al coperto e fornito di servizi. Sono opere del genere che convincono questa gente a non abbandonare i piccoli centri di montagna, evitando in questo modo il deleterio fenomeno dello spopolamento delle aree interne”.
In questo senso, anche il presidente della Valle D’Aosta Augusto Rollandin ha parlato ”di opera che vuole venire incontro alle esigenze delle popolazioni locali e che fortifica ancora di più il legame che dopo il terremoto si è instaurato tra la Valle d’Aosta e l’Abruzzo. In un momento in cui si mette in discussione il sistema delle Regioni, voglio qui ricordare quanto forte e solidaristico è stato questo sistema subito dopo il terremoto dell’Aquila e quando, parimenti, lo è stato in occasione dell’ultima tragedia dell’Emilia”. Il ”Civil Centre” di Lucoli, che fungerà anche da centro di prima accoglienza in caso di emergenza, è costato 1,2 milioni di euro ed è stato interamente finanziato con le donazioni delle popolazioni valdostane raccolte in due differenti conti correnti, integrate successivamente con risorse proprio della Regione Valle d’Aosta.
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