La Santa Croce spa ha raggiunto ufficialmente un accordo con il Comune di Canistro per il pagamento di tributi arretrati per un ammontare di 626.187 euro: con la firma della transazione si è posto fine ad un contenzioso in corso da tempo sulle tasse da versare all’amministrazione, che aveva chiesto circa 1 milione e 200 mila euro, per l’attività industriale e le proprietà sul territorio comunale da parte di una società che fino allo scorso anno era concessionaria della sorgente.
A renderlo noto la stessa società dell’imprenditore Camillo Colella. La firma sulla transazione è stata siglata il 3 ottobre scorso, da parte di Nicolino Montanaro, legale rappresentante della Sorgente Santa Croce spa, e Angelo Di Paolo, sindaco del comune di Canistro.
“Sono soddisfatto dell’intesa – spiega il patron Colella -, la transazione significa che quando a prevalere è il buon senso un accordo che contempli gli interessi di entrambe le parti si può trovare. Naturalmente, le distanze sulla controversia più generale della mia estromissione dalla concessione rimangono forti, come rimane in piedi il contenzioso a livello penale e civile per far valere i diritti lesi, in particolare contro la Regione”.
La Santa Croce è stata concessionaria dal 2008, diritto che è stato revocato nell’aprile 2015 a causa dell’annullamento da parte del Tribunale amministrativo regionale dell’aggiudicazione in seguito al ricorso del Comune di Canistro, con il conseguente e inevitabile stop dell’attività di imbottigliamento nel novembre 2015, e il licenziamento dei 75 addetti.
Questo a causa del diniego della Regione alla proroga fino al nuovo bando. Da allora è in corso un duro contenzioso tra la società, proprietaria del marchio e dello stabilimento di Canistro, e la Regione Abruzzo.
La Santa Croce ha anche impugnato davanti al Tar l’esito delle offerte tecniche ed economiche del bando del 15 dicembre scorso aggiudicato provvisoriamente dalla Norda spa, e ha fatto ricorso allo stesso Tribunale amministrativo, chiedendo la revoca della concessione provvisoria alla Norda, perché non ha presentato, entro i termini di legge, la Valutazione di impatto ambientale. La Santa Croce ha fatto recentemente richiesta alla Regione Abruzzo di poter tornare a imbottigliare in via provvisoria l’acqua minerale della sorgente Sant’Antonio Sponga, che da due anni non viene utilizzata e va a finire nel fiume Liri, riassumendo personale.
Il contenzioso complessivo ha riguardato anche l’importo e la legittimità dei tributi dovuti al Comune di Canistro, relativi all’attività industriale e le proprietà della Santa Croce. In questo caso però e stata perseguita e trovata la via dell’accordo.
La proposta di transazione era stata già approvata dal consiglio comunale di Canistro il 25 settembre scorso.