L’intesa riguarda un accordo tra l’allora Vice Commissario per i beni culturali Marchetti Cialente e ha lo scopo di attribuire più risorse agli edifici in questione, in relazione alla loro valenza storico- paesaggistica, equiparando l’OPCM 3996/2012, detti edifici a quelli vincolati, per quel che attiene le risorse da attribuire.
“Presentiamo solo oggi questo importantissimo documento – ha esordito l’assessore Di Stefano – perché l’OPCM 4013/2012, facendo decadere il Vice Commissario, di fatto aveva vanificato tutto il lavoro di elaborazione che il Comune aveva già intrapreso per giungere all’intesa; l’ opportunità c’è stata restituita dalla legge 134/2012, che ha individuato nella persona del Direttore Regionale BAP il soggetto sottoscrittore, in luogo del decaduto vice commissario. L’intesa – ha continuato Di Stefano – trova applicazione nell’area di perimetrazione della zona A di PRG, corrispondente al centro storico monumentale dell’Aquila, vale a dire quello che ricalca l’impianto settecentesco della città, per l’importanza, il valore e la quantità di immobili vincolati che vi sono ricompresi. Si applica a tutti gli edifici civili privati ricompresi nella zona A, individuando la percentuale di incremento del contributo base, per fasce di anni di costruzione. In parole semplici, sono stati valutati una serie di elementi di interesse, vale a dire degli indicatori ai quali è stato attribuita una percentuale, secondo quattro epoche di costruzione: si arriva sino al 100% per gli edifici costruiti entro il 1703, fino 90% per quelli costruiti dal 1704 al 1799, fino al 75% per gli edifici ottocenteschi. Infine è stato riconosciuto un minimo di percentuale anche agli edifici nuovi, successivi al 1942, che può arrivare fino al 6%”.
“La città – ha spiegato la dirigente del settore Ripianificazione, Chiara Santoro – ha avuto dal 1700 in poi, considerando anche i primi piani regolatori del 1917 e 1931, pochissime modifiche di impianto urbano; lo stesso piano regolatore del 1975, eccetto alcune modifiche di scarso impatto, fotografa il tessuto edilizio storico, di fondazione, del 1700. Ecco perché ci siamo attenuti alla zona A del capoluogo. In particolare, il Direttore Regionale Magani, ha potuto valutare la ricognizione che il Comune ha svolto, insieme alla Sovrintendenza BAP, dalla quale è emerso che questo centro storico, evidenzia contestualmente: una serie di rilevanze di carattere storico e monumentale, circa il 35% degli edifici, vincolati; una percentuale altissima di aggregazione tra edifici vincolati e non; la presenza sostanziale di edifici pubblici che elevano fino al 70% il patrimonio monumentale con vincolo diretto; e poi abbiamo la grande qualità sia degli spazi aperti monumentali che della parte percettiva, la visuale. A queste rilevanze – ha concluso Santoro – si aggiunge, la rilevanza di tipo funzionale di una Città che ha interesse non soltanto dal punto di vista culturale ma anche dal punto di vista funzionale, identitario, per la popolazione sia del centro storico che dell’intero”.
“Per quel che riguarda l’applicazione dell’Intesa – ha concluso Di Stefano – la tabella parametrica redatta, a breve disponibile sul Sito del Comune dell’Aquila, consente la specificazione di ogni intervento ed il suo incremento percentuale. In sede di redazione del progetto, sarà lo stesso progettista ad applicarla. E’ stato, insomma, immaginato un percorso semplificato e diretto che servirà a snellire le procedure e a dare contezza dell’ammontare del contributo per ogni intervento”.