Sono le motivazioni che hanno spinto la terza sezione penale della Cassazione a confermare, il 28 giugno scorso, la custodia cautelare per il giovane, che, dopo un periodo passato in carcere, ha ottenuto gli arresti domiciliari.
In merito all’accusa di violenza sessuale, i giudici della Suprema Corte, nella sentenza n.36774 depositata oggi, osservano che “se non può escludersi l’esistenza di un iniziale consenso” della ragazza “a un rapporto sessuale”, tale consenso però “razionalmente è stato considerato non esteso a un rapporto particolarmente violento e cruento e comunque revocato nel momento in cui si sono prodotti i primi effetti cruenti”.
Quanto al delitto di tentato omicidio, la Cassazione parla di “deduzioni coerenti” da parte del tribunale del Riesame (che confermò la misura cautelare emessa dal gip per Tuccia). “Il tribunale, si legge nella sentenza, ha ritenuto che l’indagato, quanto meno, si sia chiaramente rappresentato ed abbia consapevolmente voluto provocare lesioni gravissime, razionalmente ricollegando tale deduzione non soltanto all’entità e alla significatività della condotta lesiva direttamente posta in essere ma anche al determinante abbandono al gelo della donna, seminuda, con imponente emorragia in corso e in stato di incapacità di provvedere a se stessa”.