Avezzano. Spaccio di droga e immigrazione clandestina. Queste le accuse per le 20 persone, in gran parte marocchini, coinvolti nell’operazione Empty den, raggiunte da altrettante ordinanze di custodia cautelare.
La maxi operazione, coordinata dalla Procura di Avezzano, ha visto il coinvolgimento di un centinaio di carabinieri, coadiuvati da cani antidroga e da un velivolo dell’Arma decollata da Pratica di Mare.
Lo spaccio si sarebbe concentrato nei comuni del Fucino e le persone raggiunte dal provvedimento di custodia sono in gran parte marocchini che vivono a Luco dei Marsi, tutte ritenute a vario titolo responsabili di aver dato vita ad una organizzazione finalizzata allo spaccio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti.
L’indagine è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Avezzano, supportati, nella fase esecutiva, da militari del Reparto Operativo e delle Compagnie dipendenti dal Comando Provinciale dell’Aquila. Sono state, inoltre, eseguite una trentina di perquisizioni domiciliari anche nei confronti di altri soggetti che, pur non colpiti dal provvedimento cautelare sono comunque indagati.
L’indagine ha permesso di mettere in luce un contesto delinquenziale articolato nel quale operavano circa 30 soggetti. In totale, sono stati oltre 150 i capi d’imputazione contestati nei confronti degli indagati, anche con riferimento a singole attività di smercio di droga. La prova dell’attività criminale svolta sono gli oltre 120 grammi di cocaina, complessivamente sequestrati, ed i 50mila euro circa rinvenuti quale provento dell’illecito mercato.
L’indagine è partita nel gennaio dello scorso anno, a seguito di alcuni arresti di marocchini, alcuni dei quali hanno assunto un ruolo preponderante nello dello spaccio di sostanze stupefacenti nel comprensorio della Marsica, avendo come base operativa Luco dei Marsi. E’ proprio in questo contesto che le indagini hanno permesso di individuare delle particolari personalità criminali capaci di gestire il traffico di stupefacenti anche grazie ai contatti, di più alto livello, con personaggi dell’area lombarda, che garantivano l’approvvigionamento della droga da immettere nel mercato marsicano, divenuto molto fertile. L’appartenenza ad una unica etnia ha favorito l’operatività delle persone coinvolte, anche per lo stato di clandestinità che ha caratterizzato alcuni immigrati irregolari. Le indagini hanno fatto emergere anche il coinvolgimento di soggetti italiani residenti, oltre che a Luco dei Marsi, a Cerchio, Celano, San Benedetto dei Marsi ed in alcuni comuni della Valle Roveto. Alcuni di loro, dopo aver acquistato lo stupefacente dagli extracomunitari, lo cedevano, dietro pagamento, ad altri clienti.
Le indagini hanno inoltre permesso di ricostruire l’aggressione subita, il 2 giugno 2011, da un Appuntato della Stazione Carabinieri di Luco dei Marsi. Gli autori, tutti identificati, avrebbero agito nel tentativo di consentire la fuga ad un complice che era stato bloccato dal militare e trovato in possesso di circa 5 grammi di cocaina. In quella circostanza, il militare, pur avendo subito lesioni, era riuscito, anche grazie all’apporto di altro militare, ad arrestare lo spacciatore e a sequestrare lo stupefacente. Le indagini hanno, poi, consentito di acquisire nuove informazioni sulle metodiche di occultamento della droga, adottate proprio per depistare i militari. Questa è, ad esempio, la chiave di lettura del rinvenimento di oltre 80 grammi di cocaina e di 42.500 euro in contanti, nascosti tra la vegetazione dei “Piani dei Palentini”, della frazione Cese di Avezzano, ad una certa distanza da Luco dei Marsi, dove i controlli dei Carabinieri si erano fatti per i criminali troppo pressanti.
Le indagini hanno, inoltre, consentito di acclarare il possesso, da parte di uno degli indagati, di una pistola con la quale aveva anche minacciato di morte un connazionale sospettato di avere sottratto, all’organizzazione, stupefacente e denaro (sequestrato dai Carabinieri).
L’attività di indagine si è, dunque, conclusa questa mattina con l’esecuzione di una ordinanza di misure cautelari nei confronti di 20 persone (16 colpite da custodia cautelare in carcere, 1 destinataria di arresti domiciliari e 3 persone gravate dal obbligo di dimora nel comune di residenza). Sono state complessivamente eseguite 14 misure cautelari e sono ancora ricercati 6 soggetti alcuni dei quali, già individuati, risultano avere di recente lasciato l’Italia per il proprio paese d’origine.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari sono state rinvenute nove ampolle di cocaina, 16mila euro e materiale vario per il confezionamento dello stupefacente. E’ stata anche rinvenuta su un balcone una bomba carta del peso di oltre un etto, nascosta sul balcone dell’abitazione presumibilmente pronta all’uso in caso di necessità. Gli elementi rinvenuti, oltre ha consolidare il complessivo impianto accusatorio, aggraveranno ulteriormente la posizione di alcuni imputati.