Sulmona. Erano accusati di essere stati protagonisti di una lite per questioni di droga, nel corso della quale sarebbero stati esplosi anche alcuni colpi di pistola.
Oggi, a distanza di quattro anni dai fatti, il giudice del tribunale di Sulmona, Giovanna Bilò ha assolto Marco Quattrociocchi ,(difeso dagli avvocati Piercarlo Cirilli e Stefano Michelangelo) e i fratelli Luca e Mattia Buccilli (difesi dall’avvocato Silvia Iafolla). Tutti erano accusati di detenzione in concorso di arma da fuoco e minacce aggravate dall’uso dell’arma.
Secondo il giudice nel corso del dibattimento non sarebbero emerse prove tali da poter dimostrare che i tre fossero effettivamente responsabili delle contestazioni contenute nel capo d’imputazione. La pistola dalla quale sarebbero partiti i colpi la sera del 2 ottobre di 4 anni fa, davanti a un portone in via Pescara, non è stata mai trovata così come le accuse di aver minacciato con la pistola un giovane originario di Scanno, Daniele Di Cesare (originariamente indagato anche lui nel procedimento poi uscito di scena grazie alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero Aura Scarsella), non sono state confermate nel corso del processo. Tanto che il giudice Bilò ha assolto i tre indagati con l’articolo 530 secondo comma per quanto riguarda l’accusa di detenzione di arma da fuoco mentre “perché il fatto non sussiste”, per le minacce aggravate dall’uso dell’arma.
I fatti risalgono al 2 ottobre del 2013 quando all’esterno di un portone al civico 17, in via Pescara, la squadra anticrimine del commissariato ritrovò alcune macchie di sangue e il bossolo di una pistola calibro 22. Colpo che secondo alcuni testimoni sarebbe stato esploso nel corso di una lite tra i quattro protagonisti della vicenda, sembrerebbe per questioni di droga acquistata e non pagata. Accuse che però, il giudice non ha ritenuto fondate.