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Incendio Monte Morrone, nuovo focolaio minaccia Roccacasale

Sulmona. Ha ripreso ad bruciare il Monte Morrone: questa mattina si è pericolosamente riacceso un focolaio in località Pozzacchio, in località Roccacasale obbligando il DOS (Dirigente operazioni spegnimento), a spostare uomini e mezzi sul nuovo fronte delle fiamme che si stanno propagando in una zona molto delicata.

A ridosso delle fiamme ci sono cumuli di materiale combustibile, (alberi sradicati, rami secchi e altro materiale legnoso), trascinati sul costone della montagna da una seconda slavina caduta negli anni scorsi. E subito dopo ci sono le prime case di Roccacasale.

Sono al lavoro da questa mattina in località Pozzacchio, un escavatore fornito dall’Esercito ed uno di una ditta privata lavoro circa 50 uomini, e due canadair in volo. Intanto con l’ausilio di mezzi dell’Esercito si sta lavorando alla realizzazione di una zona di deposito nelle vicinanze del poligono di tiro delle Marane.  Su tale sito verranno successivamente e temporaneamente allocati, a cura dei Volontari della Protezione Civile di Sulmona, i materiali di risulta della ripulitura della strada in località Mandorleta (zona Marane di Sulmona) al fine della loro definitiva eliminazione.

Nel frattempo il Centro Operativo Misto di Sulmona, attivato per fronteggiare l’emergenza incendi sul Monte Morrone, ha emesso il comunicato relativo alle attività svolte nella giornata di ieri dalle forze in campo. In località Monte Morrone in tutta la giornata sono stati impiegati, alternativamente, 4 Canadair con all’attivo 30 lanci per 6.000 litri cadauno, oltre a un elicottero dei Vigili del Fuoco che ha effettuato 7 lanci di 1.000 litri di acqua ciscuno. Tutte le forze sono state concentrate ed utilizzate sul Monte Morrone; sono state formate diverse squadre miste (vigili del fuoco, Esercito, Volontari Protezione Civile ed operai forestali) per un totale di 40 unità che hanno operato in quota.

Sul fronte Monte Morrone sono stati spenti gli ultimi focolai nella parte alta del Colle delle Vacche, dovuti alla spessa coltre di materiale combustibile ammassatosi a seguito della slavina di qualche anno fa, che non ha reso del tutto efficace l’operato dei mezzi aerei. Anche nella giornata di ieri è proseguita l’azione di smassamento di detto materiale. Con l’ausilio di una termocamera si è proceduto, come nei giorni passati, al rilievo termico della zona, da parte dei VV.F. per la determinazione della estensione delle aree interessate dagli incendi.