Sulmona. Sul Morrone arrivano i ‘super alpini’ dell’Aquila per spegnere il rogo che domina l’area da sabato scorso:
i militari impiegati sono attrezzati con tutto quanto necessario per operare in autonomia ed ininterrottamente (viveri compresi) per 48 ore consecutive.
Si tratta di un reparto speciale che fa parte del 9/o reggimento dell’Aquila costituito specificatamente per le emergenze di protezione civile che ha già preso parte al soccorso a Rigopiano e che ha operato nella zona di Amatrice per il sisma.
Gli alpini già a metà mattinata inizieranno le operazioni con due gruppi di lavoro: il primo, con due squadre lavorerà nella zona di Sulmona; il secondo con cinque squadre lavorerà nell’area di Passo San Leonardo.
I mezzi di cui dispongono sono due mezzi commerciali per il trasporto del personale, cinque mezzi tattici per raggiungere con facilità zone altrimenti impervie, due camion militari attrezzati ognuno con 4000 litri di acqua, in grado di spegnere in autonomia incendi.
“Prosegue con più focolai l’incendio del Morrone che si è spinto sulle creste sommitali in vista della Valle dell’Orta. Dall’alba sono in quota mezzi e personale del Parco nazionale della Majella e della Protezione civile per tentare di coadiuvare i Canadair nello spegnimento delle praterie e degli arbusteti a ginepro”.
A informare dell’evoluzione dell’incendio sul monte Morrone, in corso da sabato 19, è il Parco della Majella sulla sua pagina Facebook.
“Il Parco – si legge – è intervenuto, in accordo con il comune di Pacentro (L’Aquila), nel miglioramento della strada sterrata che sale a località Capoposto per agevolare la salita dei mezzi antincendio”. Gli incendi ancora in corso sulla montagna del Morrone, in pieno Parco, “hanno prodotto – afferma il direttore, Oremo Di Nino – danni ingentissimi alla fauna, alla flora e al paesaggio e vanno a sommarsi ai danni dei precedenti roghi di Caramanico Terme e San Valentino in Abruzzo Citeriore”. Intanto il Parco ha deciso di revocare tutti i nulla osta concessi ai comuni che intendono effettuare fuochi pirotecnici in occasione delle festività patronali.
“Questo – afferma il direttore – in ragione del perdurare della siccità che ha colpito tutta la regione e che ha favorito lo svilupparsi di decine di incendi, per la maggior parte di origine dolosa, nel territorio del Parco. Siamo chiamati alla responsabilità di prevenire per quanto possibile ogni rischio di incendio con inneschi accidentali. Va tenuto conto anche dell’impossibilità di pronto intervento da parte dei Carabinieri Forestali, come previsto dalla recente riorganizzazione, in caso di roghi accidentali”.
“Brucia da giorni il Monte Morrone, in una devastazione difficile da immaginare: centinaia di ettari di foresta in fiamme nel cuore d’Abruzzo, una delle aree verdi più importanti d’Europa e la notizia non è ancora nazionale”.
Così interviene il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianluca Ranieri sull’emergenza incendi e prosegue:
“Uno si aspetterebbe centinaia di uomini con mezzi, macchinari, canadair ed elicotteri in azione, da fare invidia alle “grandi manovre” e invece da ieri è scomparso anche il presidio dei soccorsi (pochi). La lotta all’incendio e la salvezza di boschi millenari e beni culturali straordinari è rimasta affidata ai volontari… Con le pale!
Cittadini e territorio sono stati abbandonati da una politica cialtrona e inconcludente”.
Pochi giorni prima, in una situazione assai meno drammatica, l’ineffabile governatore della regione Abruzzo, non aveva invece perso tempo ad approfittare della passerella, per non farsi sfuggire la ghiotta occasione d’annunciare l’intervento dell’esercito e prendersi il merito d’aver risolto la situazione. Invece l’esercito non s’è visto e ora Luciano D’Alfonso sembra non avere alcuna intenzione di prendersi la responsabilità di un disastro annunciato.
“Magari anche questa volta lo sentiremo dare la colpa ad una “tempesta perfetta” come in occasione della tragedia di Rigopiano” continua il consigliere pentastellato, “ma la realtà inconfessata è quella di una Regione inerte, guidata da un governatore utile solo a se stesso, una Regione che non ha mosso un dito per difendere il Corpo Forestale e che non è stata in grado di trovare soluzioni alternative, quando quest’ultimo è stato soppresso, ben sapendo quali e quante fossero le criticità nella gestione degli incendi.
Insieme al Morrone sta bruciando tutto l’Abruzzo e ovunque, dal Gran Sasso a Schiavi d’Abruzzo, si ripetono gli stessi ritardi negli interventi, la stessa mancanza di uomini e mezzi, la stessa inaccettabile disorganizzazione.
Non serve, a questo punto, domandarsi se quanto accade sia il risultato di comportamenti criminali o di eventi naturali, perché nulla di quanto accade è una novità imprevista.
Ad ogni ora perdiamo un patrimonio ambientale ed economico inestimabile che ci vorranno anni per ripristinare anche
in piccola parte, ad ogni ora l’aria intorno a Sulmona si satura sempre più di sostanze inquinanti con grave danno per la salute dei cittadini, ad ogni ora si fa più manifesta l’incapacità di governanti assenti e indifferenti, che non solo non sono stati in grado di programmare adeguati mezzi di prevenzione, ma che non sono in grado nemmeno di mettere in campo misure d’emergenza.”