Sulmona. Il vento continua a soffiare sul monte Morrone spingendo nuovamente il fronte del fuoco verso valle.
Molte le abitazioni presidiate dai Vigili del fuoco, intervenuti anche nella villa dell’ex sindaco di Sulmona Fabio Federico, interessata da un principio di incendio, subito domato. A causa del fuoco che si avvicina alle frazioni pedemontane di Sulmona i Vigili hanno ordinato l’evacuazione di una stalla dove erano ricoverati 15 cavalli da corsa. Nel frattempo sono stati potenziati i vari presidi di soccorso con 50 Vigili del fuoco pronti a intervenire da terra. Potenziata anche la pattuglia aerea: ai due Canadair sono stati affiancati due elicotteri dei Vigili del fuoco e uno dell’Esercito.
Sul posto si trovano il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, insieme al presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, i quali hanno voluto rendersi conto di persona della situazione per poter prendere ulteriori decisioni qualora la situazione lo richiedesse.
Secondo il responsabile provinciale dei Vigili del fuoco, Domenico De Bartolomeo, occorreranno alcuni giorni prima che la situazione torni alla normalità perché il fronte dell’incendio è molto vasto e la zona interessata dalle fiamme si può raggiungere solo con i mezzi dall’alto.
“Attualmente il problema principale è il fumo – spiega De Bartolomeo – Abbiamo chiamato il medico della Asl per verificare la salubrità dell’aria in modo che i cittadini possano prendere adeguati provvedimenti. Contro il fumo, purtroppo non possiamo far niente”. Molte le zone della città dove le auto sono ricoperte di cenere. Nel frattempo un altro incendio è divampato anche a Castel di Sangro.
L’immagine che appare agli occhi di chiunque attraversa la Valle Peligna è di una montagna interamente in fiamme. Vista la drammaticità della situazione il vicesindaco del Comune di Sulmona ha chiesto l’intervento dell’esercito. “C’è ancora una situazione di massima allerta e abbiamo richiesto l’intervento dell’esercito e il potenziamento dei mezzi di soccorso atti allo spegnimento del fuoco che sta distruggendo il nostro Morrone da ieri pomeriggio – afferma Mariella Iommi – Attualmente il vento non facilita la situazione e siamo in stretto contatto, con il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso e l’Assessore regionale Andrea Gerosolimo. Da ieri – prosegue il vicesindaco – è stato attivato il C.O.C. con funzione tecnica, di protezione civile, di volontariato, di assistenza alla popolazione e alla viabilità. Si raccomanda alla popolazione massima prudenza e si richiede di evitare di recarsi sul posto e nelle strade limitrofe sia per motivi di sicurezza che per consentire ai mezzi di soccorso il pronto intervento”.
INCENDIO MONTE MORRONE, VIDEOSORVEGLIANZA PARCO MAJELLA FUORI USO
“Il sistema di videosorveglianza del Parco allo stato attuale non è funzionante e, stante anche il tempo trascorso dall’acquisto, necessita di interventi di manutenzione straordinaria per quanto concerne in generale il funzionamento dell’apparato. L’importo stimato per l’intervento non è inferiore a 50mila euro”.
Così recitava nel 2015 il Piano di previsione, prevenzione e lotta agli incendi nel Parco nazionale della Majella, approvato dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco nel luglio di quell’anno e relativo al periodo 2015-2019. L’impianto era stato fornito a seguito di appalto concorso del 2003, con un sistema fisso e/o mobile di videocontrollo ambientale per l’avvistamento di incendi boschivi, controllo faunistico e ausilio all’attività antibracconaggio.
Il sistema, di tipo mobile con due postazioni fisse, prevedeva “unità di ripresa, sia di tipo diurno (colore), che notturno/diurno (ad immagine termica)”: di giorno telecamere per l’individuazione visiva di fumo e fonte di calore, in caso di incendi anche di piccole dimensioni, mediante la sezione termica dell’apparato. Di notte in azione “principalmente la sezione termica, in grado di rilevare tanto gli incendi quanto la presenza di fonti di calore prodotte da animali, persone e mezzi”.
“Nel territorio del Parco Nazionale della Majella l’attività di avvistamento a terra avverrà ad opera del personale del Corpo Forestale dello Stato e delle associazioni di volontariato – si legge ancora nel documento del 2015 – A questa si aggiunge l’attività integrativa che potrebbe essere svolta con il sistema di videocontrollo ambientale del Parco”. Nel Piano si elencano poi gli interventi e le possibilità di finanziamento, con previsioni di spesa complessive, dettagliate per ogni categoria di intervento. Poiché per il 2015 l’Ente Parco dichiara, nel Piano, di non avere risorse in bilancio, specifica che “il quadro programmatorio individuato deve essere visto esclusivamente come strumento a disposizione da utilizzare per sensibilizzare e sollecitare tutti gli enti preposti, Ministero dell’Ambiente e Regione Abruzzo in primis, a farsi carico di tali spese attraverso Piani e Programmi di finanziamento da questi gestiti, oltre che a verificare la possibilità di partecipare a bandi e misure di finanziamento periodicamente pubblicati dalla Comunità Europea”. T
ra le attività da finanziare si cita appunto la “manutenzione straordinaria dell’impianto di videocontrollo ambientale”, con previsione di una centrale di videocontrollo presso il centro di visita del parco di Pizzoferrato e importo stimato “non inferiore a 50.000 euro”.
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foto Ansa