Nel cuore martoriato di Campotosto, ri-nasce un luogo di aggregazione sicuro che restituisce alla civiltà scossa dai gravi eventi sismici del 18 gennaio scorso, un pò di serenità. Si tratta di una struttura polivalente donata al Comune dall’Associazione Nazionale Alpini che sorgerà al centro del paese, tra via Roma e via Poggio Cancelli, occupando un’area donata al Comune di Campotosto dall’Opera Nazionale per il Mezzogiorno (ex don Minozzi).
Proprio ieri, giovedì 3 agosto, sono iniziati i lavori per la costruzione della “Casa della Comunità di Campotosto”: si tratta di una struttura antisismica di oltre 200 metri quadrati, progettata sulla base di tre esigenze cardine: sicurezza, funzionalità e armonia con il territorio. L’edificio avrà una solida struttura in cemento armato con tetto in legno e, a livello estetico, si fonderà con le caratteristiche architettoniche del paese grazie alla presenza del legno e al rivestimento con dettagli in pietra locale, materiali scelti al fine di «cogliere lo spirito del luogo», come spiega l’ingegnere Angela Quintiliani, che ha sviluppato il progetto architettonico.
«Il progetto, partito circa un mese dopo il terribile sisma che il 18 gennaio ha completamente distrutto il paese, sarà presto una realtà», conferma il consigliere comunale Alberico Quintiliani. «I lavori – precisa –termineranno entro la fine dell’estate».
La nuova “Casa della Comunità di Campotosto”, spiega il consigliere Quintiliani, è «una struttura pensata anzitutto per funzionare da centro di aggregazione e punto di riferimento per la piccola comunità di Campotosto, ma, al suo interno, troveranno spazio anche una stazione di monitoraggio delle dighe del lago, la sede del gruppo Ana del comune di Campotosto, un grande spazio utilizzabile per molteplici attività e una sala riunioni».
«Se questo importante progetto sarà presto realtà – aggiunge il consigliere Quintiliani – lo dobbiamo senza ombra di dubbio all’Associazione Nazionale Alpini e, in particolar modo, al presidente della sezione Abruzzi Pietro D’Alfonso che, nello spirito che anima tutto il corpo degli alpini, è andato ben oltre i suoi doveri, risolvendo i non pochi problemi che si sono presentati nel corso di questi mesi».