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L’Aquila, all’ospedale San Salvatore la leadership della Senologia (con Ortona)

L’Aquila. L’Aquila, insieme a Ortona, sarà in Abruzzo, per la senologia, uno dei 2 ospedali hub (cioè ad alta specializzazione).

L’assegnazione del ruolo-leader al capoluogo regionale, sia pure ex aequo, è stata decisa dalla Regione al termine di un minuzioso lavoro di studio e approfondimento condotto, per molti mesi, da un gruppo di specialisti del settore, coordinato dall’agenzia sanitaria regionale. La specifica delibera della Giunta regionale (n. 340 del 26 giugno scorso), sui nuovi hub d’Abruzzo, è stata già recepita dalla Direzione della Asl n. 1 che dovrà ora attuare nel concreto l’indicazione della Regione.

“E’ il riconoscimento”, dichiara il manager della Asl, Rinaldo Tordera, “degli elevati standard di prestazione del reparto che attrae un’alta percentuale di utenza da altre regioni. Ora L’Aquila, nel panorama abruzzese, potrà rafforzare il proprio ruolo nella prevenzione e nel trattamento chirurgico del carcinoma al seno che, tra l’altro, s’innesta nel filone oncologico nel quale il San Salvatore ha già guadagnato in Abruzzo posizioni importanti”.

Il modello introdotto prevede che all’ospedale hub (struttura-guida) facciano riferimento gli altri presidi più vicini. Per il capoluogo regionale, in particolare, sarà l’ospedale di Teramo, tramite un unico gruppo interdisciplinare, a doversi rapportare con il reparto di senologia del San Salvatore. I medici di Teramo illustreranno i casi ai colleghi della senologia aquilana e poi concorderanno con loro il trattamento dei pazienti.

I casi di tumore alla mammella, in base al nuovo assetto regionale, potranno essere trattati esclusivamente in 4 centri (L’Aquila, Ortona, Teramo e Pescara), evitando così che vengano assegnati a ospedali che fanno pochi interventi l’anno e non danno affidabilità. La scelta della Regione di attribuire una delle due leadership regionali alla senologia del San Salvatore, diretta da Alberto Bafile, è riconducibile alla qualità e all’esperienza maturate dal reparto. L’unità operativa di L’Aquila, con 296 interventi chirurgici nel 2016, per l’asportazione del carcinoma alla mammella, è ben al di sopra del minino richiesto dagli standard europei (150).

I numeri di L’Aquila salgono a 1.050 se si considerano anche gli interventi per patologie benigne, di ricostruzione plastica e le biopsie di radiologia interventistica. Alla senologia del San Salvatore fanno capo, oltre a quello all’interno dello stesso ospedale, gli ambulatori di diagnostica senologica situati nei distretti di Montereale, Pizzoli, Capestrano, Barisciano, Tornimparte, S. Demetrio e Raiano. Il reparto di L’Aquila vanta una mobilità attiva attorno al 30% (cioè pazienti che arrivano da fuori provincia o regione) e dispone di una serie di attività e servizi indispensabili di supporto tra cui diagnosi senologica, oncologia, chirurgia, medicina nucleare, e anatomia patologica. A questa assistenza multidisciplinare si aggiunge la radioterapia che consente a circa metà delle donne di non dover più tornare in ospedale, dopo l’operazione, per sottoporsi a lunghi cicli di cure radioterapiche. Ciò grazie allo Iort che permette di somministrare le dosi radioattive a fini terapeutici direttamente durante l’intervento.

Inoltre all’Aquila, oltre agli interventi chirurgici di asportazione della neoplasia, si pratica la chirurgia ricostruttiva del seno, in Abruzzo assicurata da poche strutture pubbliche. Un insieme di attività integrate di prevenzione e cura che, negli anni scorsi, ha fatto guadagnare alla senologia aquilana un riconoscimento di prestigio: l’ingresso nel circuito europeo di senonetwork.