L’Aquila, commercianti allo stremo: il grido d’allarme della Confcommercio

negozio-chiusoL’Aquila. “Da oltre mille giorni abbiamo sottoposto all’attenzione delle Amministrazioni, dei Ministri, dei governatori, progetti concreti cantierabili, proposte, appelli accorati e richiami, ma sinora sono rimasti inascoltati e dopo tre anni i nostri operatori del commercio e dei servizi sono allo stremo”.

Lo afferma il direttore della Confcommercio aquilana Celso Cioni, il quale aggiunge che “tutto questo è solo il frutto di scelte sbagliate nel post terremoto e della totale mancanza di politiche attive di sostegno alle categorie produttive più martoriate dal sisma e cioè quelle dei commercianti, degli artigiani e dei servizi. Nel Luglio del 2009 presso la sede dell’Ance presentammo un progetto che raccolse oltre 350 adesioni e ben un milione di euro da Confcommercio Nazionale per realizzare una galleria commerciale che avrebbe ospitato centinaia di attività nei locali ex Aventis a Bazzano, con costi di locazione a 13 euro/mq, grazie all’intervento economico che la nostra Organizzazione stanziò e che poi non è stato più utilizzato in quanto l’Amministrazione comunale non intese prorogare a sei anni (tempo necessario per ammortizzare l’investimento) la delibera delle delocalizzazioni. Se quel progetto fosse andato avanti (presso la nostra sede conserviamo ancora il plastico) buona parte dei commercianti del centro storico sarebbero restati un ‘unicum’, gli affitti sarebbero stati sostenibili e, di fatto, si sarebbe calmierato indirettamente il mercato immobiliare commerciale che, invece, ha approfittato della lievitazione delle domande dei locali ed ha determinato speculazioni alle spalle dei commercianti. A questo si è aggiunta una ignavia consapevole delle Autorità Nazionali che non hanno sinora inteso concedere alcun sostegno a quei commercianti vittime della ‘Shoah’ del sisma nel centro storico cittadino che sono stati abbandonati al proprio destino e che hanno così determinato il far west commerciale nella nostra città. Finora ‘contributi zero’ anche dal nuovo Governo e speriamo che il Ministro Barca che nell’incontro con la nostra Organizzazione mesi fa si impegnò ad utilizzare risorse importanti a suo tempo stanziate dal CIPE, per quella che è stata l’altra chimera del dopo terremoto la Zona Franca, dia seguito al suo impegno. E, quindi, francamente siamo obbligati a lanciare l’ultimo appello agli Amministratori comunali per richiedere una seduta straordinaria del nuovo Consiglio comunale dedicata al Commercio, al Turismo, ai Servizi, all’Artigianato ed alle gravi situazioni che la crisi internazionale ha fortemente acuito negli ultimi mesi. Un invito al Ministro Barca, affinché ponga in essere provvedimenti concreti ed urgenti che restituiscano fiducia e speranza a settori economici in serissime ed evidenti difficoltà. Siamo fuori tempo massimo, occorrono da subito strategie mirate , politiche attive e risorse per il riavvio di comparti fondamentali per il rilancio economico e produttivo. Prima che sia troppo tardi”.

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