L’Aquila. “Da tre anni salta l’accordo con i sindacati sul salario accessorio dei circa 250 dipendenti della Provincia, in quanto la proposta da parte dell’Ente arriva sempre a scadenza dell’annualità, impedendo una regolare contrattazione. Anche per il 2017 si profila la medesima situazione, nonostante le sollecitazioni dei sindacati per avviare subito un tavolo di confronto”.
La segnalazione arriva da Michele Tosches, segretario Funzione pubblica Cisl della provincia dell’Aquila e Corrado Pace, Fp-Cisl.
“La prima richiesta di incontro è stata inoltrata alla Provincia dalle organizzazioni sindacali lo scorso marzo”, affermano Tosches e Pace, “a maggio abbiamo inviato una seconda nota, anche questa rimasta inevasa, per chiedere un incontro urgente volto ad avviare la discussione sul contratto integrativo 2017, essendo venuti a conoscenza del fatto che l’Ente ha provveduto solo alla proroga delle posizioni organizzative triennali senza un confronto con le organizzazioni sindacali”.
I rappresentanti della Cisl fanno notare come “l’applicazione unilaterale del salario accessorio, da parte della Provincia, a tutti i dipendenti dell’ente, stabilito tra l’altro senza contrattazione alcuna, si traduce in una disparità di trattamento tra i lavoratori. I dipendenti con reddito più basso percepiscono somme esigue”. La Cisl sollecita la Provincia “a convocare subito un incontro con le organizzazioni sindacali “anche alla luce delle novità introdotte dal referendume di dicembre 2016, che ha ripristinato alcune funzioni tolte alle Province” e “per avviare una discussione seria sul futuro dei lavoratori del Centro per l’impiego, un centinaio in tutto, che fanno capo all’ente provinciale, il cui futuro è incerto in virtù del paventato passaggio di competenze alla Regione”.
“La Provincia”, concludono Tosches e Pace, “negli ultimi tre anni ha completamente azzerato le relazioni sindacali. Chiediamo un maggiore coinvolgimento nelle trattative e nelle decisioni assunte dall’ente, che non può procedere in via unilaterale”.