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Ospedale Sulmona, reparto penitenziario. Uil PA: ‘Asl era al corrente di tutto’

Sulmona. ‘Grazie al contributo della Direzione della Casa di Reclusione di Sulmona, siamo venuti a conoscenza del fatto che la ASL sapeva tutto della necessità che si aveva di dover contare su un reparto penitenziario nel nosocomio sulmonese dotato dei requisiti idonei al ricovero di detenuti altamente pericolosi.

Tuttavia,stante quanto sarebbe stato elaborato a livello progettuale, nulla di quanto concordato sarebbe stato reso esecutivo’.

A rilanciare la questione è Mauro Nardella, Vice Segretario Regionale Uil PA Polizia penitenziaria.

‘La Direzione carceraria, infatti, negli incontri che si sono tenuti negli uffici del carcere proprio sull’argomento, avrebbe più volte ribadito la necessità di avere a disposizione non una stanza 4×4,così come sarebbe stato messo in cantiere, ma un reparto vero e proprio dotato di minimo due stanze di degenza, entrambe munite di bagno ed una terza stanza per il personale di polizia penitenziaria che dovrà svolgere il servizio di piantonamento in loco -Precisa Nardella-

Sì ringrazia il dr. Romice e tutti coloro i quali hanno lavorato insieme a lui per le precisazioni forniteci.
A loro va il nostro plauso per la dedizione mostrata alla causa.

Restiamo in attesa di risposta alla lettera che lo stesso Romice ha indirizzato Al Direttore Generale ASL – ABRUZZO dr. Tordera, al Direttore del presidio ospedaliero dr. Tonio Di Biase e al responsabile del servizio aziendale di medicina penitenziaria dr. Settimio Andretti e volte a ribadire la necessità di vedere rispettate le indicazioni fornite soprattutto in considerazione del fatto che le necessità esposte sono imprescindibili o inderogabili per l’organizzazione della assistenza sanitaria extra muraria in un territorio che ospita attualmente la media di 450 detenuti di elevata caratura criminale e che prossimamente sarà destinato ad accogliere una media di circa 700.

Resta ferma la diffida avanzata dalla Uil circa la richiesta di accoglimento delle richieste avanzate.
In caso contrario metteremo in campo le legittime manifestazioni di protesta che nel recente passato abbiamo annunciato’, conclude il sindacalista Uil.