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Ricostruzione L’Aquila, Confindustria: ‘Bloccati centinaia di cantieri’

L’Aquila. “Troppi ritardi nelle pratiche della ricostruzione, che giacciono nei cassetti del Genio civile e degli uffici speciali. La ripresa del lavoro e dell’occupazione, una priorità assoluta dell’Aquila e dell’intero territorio, passa attraverso la soluzione dei problemi burocratici e lo snellimento di procedure lente e farraginose”.

A dichiararlo è il delegato alla ricostruzione di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Ezio Rainaldi, che invita la nuova amministrazione comunale “a dare una sterzata all’iter, troppo lungo, delle pratiche per l’approvazione dei progetti.

“Ne è una testimonianza quanto continua ad accadere all’interno del Genio civile dove per evadere una pratica passano mesi”, sottolinea Rainaldi, “con il blocco di centinaia di cantieri della ricostruzione post sisma”. Il nodo è nella carenza di personale in forza al Genio civile e agli Uffici speciali.

“Nei mesi scorsi si è tentato di affrontare questo gravissimo problema, senza tuttavia individuare una soluzione definitiva”, incalza Rainaldi, “nonostante le azioni propositive del presidente dell’Ance, Ettore Barattelli.

Di recente, alcune pratiche sono state trasferite in uffici fuori dal territorio aquilano, ma anche questa è una soluzione-tampone, che non produce effetti reali su ritardi vistosi che stanno bloccando il lavoro di centinaia di imprese edili. Il processo va risolto alla fonte con personale formato e adeguato numericamente”.

Rainaldi fa notare come “ad oggi il Genio civile stia esaminando pratiche della ricostruzione consegnate a settembre e ottobre 2016. Anche i rilasci degli attestati di avvenuto deposito delle relazioni sulle struttura ultimate e dei collaudi risentono fortementi di ritardi di mesi. Ultimo tema, non meno importante”, conclude Rainaldi, “è quello della verifica puntuale della regolarità delle ditte che lavorano alla ricostruzione post- sisma.

Un esempio eclatante è quello portato all’attenzione della cronaca negli ultimi giorni: una ditta edile che opera nel nucleo industriale di Fossa ha licenziato in tronco un collaboratore senza pagarlo, dopo che lo stesso aveva procurato cantieri e contatti per i lavori.

Alla ricostruzione devono operare solo aziende serie, su questo chiediamo un impegno congiunto”. Confindustra ricorda, infine “la necessità di monitorare e rimodulare l’utilizzo dei fondi del 4%, a sostegno della ripresa socio-economica, nonché occupazionale, del territorio”.