L’Aquila. I poliziotti della Squadra Mobile della Questura de L’Aquila hanno denunciato in Procura sei incensurati, di cui quattro appartenenti allo stesso nucleo familiare più un architetto ed il titolare di una ditta edile, responsabili in concorso di truffa aggravata ai danni dello Stato.
Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno permesso ai poliziotti della Sezione Antirapina di definire il meccanismo illecito attraverso il quale i sei, a diverso titolo, hanno beneficiato nel 2011 dei contributi economici previsti per lavori di risanamento post sisma di alcune abitazioni, in misura pari a quanto previsto in sede di valutazione computo metrica.
Le indagini della Questura, tuttavia, hanno evidenziato come, pur in presenza di una formale comunicazione di fine lavori prodotta dal titolare dell’azienda edile a lui necessaria per la liquidazione, fosse stato impiegato solo una parte del denaro percepito attraverso il contributo statale, mentre la restante parte di denaro (riportata in fattura a fronte di pagamento) sarebbe stata utilizzata impropriamente per lavori non relativi ai danni causati dal sisma ma per migliorie richieste dal committente.
Nel dettaglio, è emerso che l’architetto, in concorso con i vari committenti, ha posto in essere condotte tese a percepire illegalmente somme di denaro derivanti dai contributi statali per la ristrutturazione di case danneggiate dal sisma mediante la falsificazione di documenti vari. Analoghe responsabilità penali per il reato di truffa aggravata sono emerse anche a carico del costruttore edile, il quale pur consapevole di non aver ultimato i lavori previsti dal calcolo computo metrico presentava in pagamento fatture ad importo pieno.
L’intero fascicolo è stato inviato alla locale Procura della Repubblica che procederà con ulteriori accertamenti.