L’iniziativa, senza precedenti sul territorio provinciale, è stata realizzata ieri nel carcere di Avezzano, promossa dal dipartimento di salute mentale della Asl e coordinata dalla psicologa Stefania Ricciardi.
Gli ospiti che scontano la pena, una rappresentanza di studenti dell’istituto Magistrale di Avezzano e alcuni pazienti del centro diurno di Avezzano, gestito dalla Asl, si sono ritrovati nel quarto e ultimo incontro di un progetto, avviato nei mesi scorsi, a cui erano presenti, tra gli altri, Angelo Gallese, direttore del centro salute mentale di Avezzano, il responsabile della sezione buddista del Lazio Franco Picini, e Marta Gallese, psicologa della Rems di Barete.
Con loro, rappresentanti dell’associazione di volontariato Rindertimi e operatori Asl del centro diurno che assiste i pazienti psichici. Una cinquantina i detenuti coinvolti nel progetto della Asl che va nel segno del recupero e dell’integrazione con il mondo esterno.
“Questa iniziativa – ha spiegato Ricciardi, – è pressoché unica nel suo genere perché mette insieme giovani studenti con le sofferenze della malattia psichiatrica e dell’interno di un carcere. In questo senso Avezzano è stato oggi teatro di una sorta di laboratorio inedito che ha dato grandi soddisfazioni e arricchito tutti i presenti”.