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L’Aquila, vertenza Transcom: storia di un perseguitato

L’AQUILA. Mario (nome di fantasia) dal 2000 è un dipendente di Transcom e svolge mansioni di responsabilità all’interno del call center. L’Ugl definisce la sua come “la storia di un perseguitato” e il segretario, Piero Peretti, spiega perchè.

“Dopo il sisma del 2009, Mario insieme ad altri 280 colleghi viene licenziato da Transcom e decide, come tanti altri, d’impugnare quella palese ingiustizia affidandosi alla Legge. Il 14 dicembre scorso Mario ed altri 55 lavoratori si vedono riconoscere dal Tribunale dell’Aquila giustizia. Il Giudice del lavoro sancisce, senza ombra di dubbio, che le motivazioni di Transcom per avviare una procedura di licenziamento collettivo erano infondate e che, quindi , terremotati non potevano essere licenziati. Dal 2009 al giorno della sentenza, Mario, che ha due figli piccoli, si è trasferito al nord con la sua famiglia, aggrappandosi al lavoro della moglie, ma sempre con la speranza di tornare appena possibile all’Aquila. Mario è aquilano e vuole continuare a vivere a L’Aquila. Contrariamente a tutti i suoi colleghi che hanno optato per il risarcimento anziché per il reintegro in Transcom, Mario, grazie anche ad un voluto ed insperato riavvicinamento in Abruzzo della moglie, decide di essere reintegrato sul posto di lavoro e quindi viene riassunto da Transcom a L’Aquila. Sin qui la storia di Mario, sebbene travagliata, non avrebbe nulla di particolarmente opinabile, ma, purtroppo, il suo dramma è destinato a continuare. La Transcom, infatti, presumibilmente indispettita per il fatto che Mario ha rifiutato di sottoscrivere una transazione al ribasso per il danno economico ricevuto, gli ha ordinato un trasferimento nella sede di Lecce a partire dal 10 aprile prossimo. La moglie che fa la pendolare per un lavoro, sì in Abruzzo ma lontano dall’Aquila, ed il marito trasferito “per dispetto” a Lecce comportano un crimine nei confronti di una famiglia aquilana che vuole restare aquilana! Chiedo quindi, da aquilano e da Segretario Generale della Ul Abruzzo, chiarimenti pubblici a Transcom per quanto sta accadendo a Mario ed alla sua famiglia! Io Mario non lo lascio da solo”.