così, alla Rems (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) di Barete ci si “allena” a riprendersi la propria vita e a lasciarsi alle spalle un passato in cui il disagio mentale non curato è sfociato in reato.
Nella struttura di Barete, unico centro in Abruzzo peraltro attivato in ritardo dalla regione, in cui sono ospitate persone con problemi psichici che hanno commesso reati, la riabilitazione è un processo concreto “che tende a portare all’esterno il cosiddetto paziente-reo, a contatto con le persone e col vissuto quotidiano”.
Il nuovo approccio viene utilizzato dal mese di luglio 2016, “lontano anni luce dall’oscurantismo che per anni ha confinato in un abisso disperato il malato mentale internato negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari”.
Alla base di questo metodo riabilitativo, centrato sull’inserimento sociale ed il superamento dello stigma, c’è il meticoloso lavoro di tutto lo staff della Rems.
Un pool di specialisti che mette insieme terapia farmacologica e psicologica e che fa capo al Dipartimento di Salute Mentale della Asl, diretto dal dottor Vittorio Sconci e del personale. A Barete la vigilanza è molto lontana dalla ‘militarizzazione’. Il personale addetto alla sicurezza non è dotato di armi e gli appartamenti che accolgono i pazienti (con soggiorni nella struttura tra 6 mesi e 1 anno) non hanno sbarre né grate di protezione.
I pazienti inseriti nel progetto ‘Aria Pulita’ sono stati attentamente valutati dai medici durante un periodo di osservazione.
I pazienti hanno una età tra i 23 ed i 69 anni, alcuni dei quali hanno commesso, in passato, reati molto gravi. Accompagnati dagli psicologi, dai medici e dagli infermieri visitano strutture come l’Ateneo aquilano, raggiungono a piedi Pizzoli da Barete (5 km tra andata e ritorno), si fermano al bar insieme ai residenti, vanno al centro commerciale per acquistare capi d’abbigliamento o generi alimentari.
Domani, mercoledì 10 maggio, faranno qualcosa di davvero inedito: grazie all’invito del Sindaco di San Demetrio, Silvano Cappelli, visiteranno le grotte di Stiffe. Uno dei punti più alti del percorso riabilitativo sarà l’esperienza lavorativa nella biblioteca di Barete.
Il sindaco, Leonardo Gattuso, di concerto con la Asl, ha infatti già avviato le procedure per un bando che prevede due borse-lavoro nella biblioteca del paese riservato a due ospiti della Rems: un progetto che si concretizzerà entro il giugno prossimo.
“Tutte queste iniziative – spiega Sconci – dimostrano, al di là dello scetticismo e delle polemiche ricorrenti, che i reati commessi da queste persone non sono causati da una tendenza a delinquere bensì da disagi mentali non affrontati per tempo e in modo adeguato.
Dunque, una volta curata, la persona può vivere una vita ‘normale’ senza costituire alcun pericolo per la comunità. E questo rappresenta il vero superamento del pregiudizio che, per anni, ha condizionato l’esistenza di queste persone”.