Gran Sasso, morte alpinista: indagato per omicidio colposo il compagno di avventura

Campo_ImperatoreL’Aquila. Il sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila Stefano Gallo ha indagato per omicidio colposo il 34enne aquilano Paolo Antonio Scimia, l’alpinista che domenica scorsa è riuscito a salvarsi sul Gran Sasso, dove imperversava la bufera, mentre si trovava assieme all’amico Massimiliano Giusti, 37 anni, anche lui dell’Aquila.

Quest’ultimo era stato trovato morto dopo quattro giorni di intense ricerche.

L’avviso di garanzia si è reso necessario in quanto il pm ha disposto l’autopsia, che si effettuerà in giornata, affidando l’incarico all’anatomopatologo Cristian D’Ovidio, consulente di parte. L’alpinista indagato potrà nominare un perito di parte che assisterà all’esame che verrà effettuato a L’Aquila.

 

Tra sessanta giorni la perizia sull’autopsia. E’ terminato in serata, presso l’ospedale di Avezzano, l’esame autoptico sul cadavere di Massiliano Giusti, l’alpinista aquilano di 37 anni, rinvenuto morto lo scorso 29 febbraio dopo quattro giorni di ricerche sul Gran Sasso. Ad eseguirlo Cristian D’Ovidio, consulente del pm Stefano Gallo. L’anatomopatologo, che ha 60 giorni di tempo per il deposito della perizia, ha riscontrato lesioni interne a agli arti inferiori, a seguito della rovinosa caduta da un crepaccio in località Valle dell’Inferno, a quota 2.500 metri. Questa mattina per “l’avviso di accertamenti tecnici irripetibili”, il sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila ha indagato per omicidio colposo il 34enne aquilano Paolo Antonio Scimia. Si tratta dell’alpinista salvatosi sul Gran Sasso domenica scorsa, quando imperversava la bufera, mentre si trovava assieme all’amico Massimiliano Giusti, rimasto poi inspiegabilmente solo. Di qui l’ipotesi di omicidio colposo.

 

Gestione cookie