Gentile Commissario,
consultando la documentazione disponibile sul suo sito, apprendiamo con stupore che nell’ambito degli incontri ufficiali dedicati alla riorganizzazione della governance della ricostruzione, in concomitanza alla visita a L’Aquila del Ministro Barca, non è stata fatta menzione alle attività svolta dall’Area Tecnica della Struttura per la Gestione dell’Emergenza (SGE), nonostante queste ultime incidano direttamente sui tempi e sui costi della Ricostruzione.Le ordinanze che regolano la Ricostruzione legano sia la tipologia del progetto che la soglia del contributo economico al giudizio di agibilità, attribuito mediante i sopralluoghi che l’Area Tecnica, tra le varie attività, programma ed esegue sugli edifici danneggiati dal sisma. Questo genera aspettative ed impone di garantire la completezza e correttezza dei giudizi attribuiti. Oggi il nostro ufficio costituisce uno dei punti di riferimento nell’ambito delle strutture commissariali dove i cittadini, professionisti ed enti locali cercano riscontro alle innumerevoli problematiche incontrate quotidianamente e dove, in quasi tre anni di attività, si è contribuito a costruire quel “capitale relazionale” da lei indicato come il motore della nuova politica della Ricostruzione. Attendiamo da Lei indicazioni sul futuro dei servizi svolti presso la SGE, indicazioni oggi indispensabili a gestire e programmare correttamente le diverse attività in essere e che in molti casi coinvolgono enti terzi con i quali collaboriamo proficuamente e necessarie a rispondere in modo esaustivo alle richieste che personalmente i cittadini ci rappresentano recandosi quotidianamente presso i nostri uffici. Esprimiamo viva preoccupazione per le molte attività di competenza dell’Area Tecnica che, se interrotte, o condotte senza la dovuta continuità, si tradurrebbero in situazioni di stallo, soprattutto con l’avvio massivo della progettazione sugli aggregati dei centri storici, in grado di determinare ulteriori ritardi nel processo di ricostruzione a diretto discapito dei cittadini. Riteniamo dunque di dover segnalare l’importanza di portare a compimento le suddette attività e al contempo Le chiediamo di non disperdere quanto finora costruito anche in termini di relazioni e scambio con i Comuni del “cratere” e con gli altri enti operanti nel post sisma, sulle cui basi costruire progetti di più ampio spettro con la mole di informazioni e dati acquisiti. Riteniamo che la consapevolezza acquisita dal personale tecnico, composto da ingegneri, architetti e geologi, in termini di strumenti e procedure, debba essere tenuta in conto in sede di riorganizzazione delle strutture preposte alla gestione della Ricostruzione dando così continuità all’esperienza condotta sin dai primi mesi dal sisma.