L’ordine di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal Gip del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del pm titolare dell’inchiesta, David Mancini. I carabinieri del Reparto operativo della Provincia dell’Aquila hanno arrestato il militare appartenente al 33/esimo Reggimento artiglieria terrestre “Acqui” dell’Aquila, sul quale sono stati rivolti i primi sospetti, essendo stato visto all’interno della discoteca con la studentessa universitaria.
Le deposizioni rese ai carabinieri del comando provinciale dell’Aquila, guidati dal colonnello Savino Guarino, presentavano parecchie contraddizioni e circostanze ritenute non vere. In particolare, il militare avrebbe prima negato e poi ammesso il rapporto sessuale, che, tuttavia, secondo lui, sarebbe stato consenziente. Lo stesso era stato trovato con macchie di sangue sulla camicia e su un braccialetto. Sangue appartenente, secondo i carabinieri del Ris di Roma e a seguito di analisi, alla ragazza violentata.
“Aspetto di verificare le motivazioni poste alla base del provvedimento restrittivo” ha detto l’avvocato Alberico Villani, del Foro di Avellino. “Vediamo le accuse e ci prepariamo per l’interrogatorio di garanzia”. Il militare, arrestato con le accuse di violenza sessuale e tentato omicidio, è stato trasferito nel carcere dell’Aquila. In un primo momento si era ipotizzato che nella vicenda fossero coinvolti anche altre tre persone: oltre all’arrestato si parlava di due commilitoni e della fidanzata di uno di loro.
“Parlano le ferite gravissime”. E’ questa l’affermazione che fonti interne alla Procura hanno espresso stamane dopo l’arresto del militare di Avellino. E proprio sulla base delle gravi lesioni riportate dalla giovane vittima (costretta ad un intervento chirurgico suturato con molti punti) anche invalidanti, che gli inquirenti e la procura hanno ricostruito “con chiarezza” la vicenda. Secondo gli investigatori, il militare avrebbe agito da solo. Il pm titolare dell’inchiesta David Mancini, ha smentito il rapporto sessuale parlando, invece, di una violenza sessuale attraverso l’utilizzo di un oggetto che non è mai stato ritrovato, nonostante i diversi sopralluoghi che i carabinieri hanno effettuato sul luogo in cui svenuta, in una pozza di sangue e tra la neve, era stata rinvenuta la ragazza da un addetto alla sicurezza della discoteca.
“Quando ho chiamato la mia assistita per dirle che avevano arrestato il militare non ha proferito parola, si è limitata a prendere atto”. Lo ha detto l’avvocato Enrico Maria Gallinaro, del Foro di Roma, che assiste la giovane violentata. “Noi siamo per l’accertamento della verità, una precondizione in modo che tutti rispondano per ciò che realmente hanno fatto e per fare in modo che la persona offesa abbia il giusto ristoro e risarcimento per il danno patito, anche se per certi danni non è mai abbastanza e questo tutti lo debbono tenere a mente. Certe cose modificano la vita di una persona per sempre. L’arresto del militare è il frutto di un’attività investigativa secondo me corretta e opportuna. Non va mai dimenticato che il titolare delle indagini è il pm e le scelte non possono essere sindacate finchè non sono noti gli atti. Da parte nostra la massima condivisione, lui sa quello che nessun altro sa, ha un osservatorio privilegiato”. Gallinaro ha concluso dicendo che “in questo momento la cosa più importante è il recupero psicofisico della giovane. “Aspettiamo, domani andrò a trovarla in ospedale”.
Formalizzata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per il ventenne militare di Avellino i vertici del 33/esimo Reggimento Artiglieria Acqui, dell’Aquila, hanno avviato le procedure amministrative per la sospensione cautelativa dal servizio. Un provvedimento volto a “tutelare lo stesso indagato e per salvaguardare l’immagine della forza armata cui appartiene”. All’interno del 33/esimo Reggimento l’arresto del giovane è stato commentato con “amarezza”, proprio per “il provvedimento restrittivo fortemente impattante”. Il Corpo esprime “vicinanza” nei riguardi della giovane ragazza stuprata, ancora ricoverata all’ospedale dell’Aquila. Nei giorni scorsi, per due volte, ufficiali del Reggimento avevano inviato una richiesta alla Procura della Repubblica dell’Aquila per conoscere la posizione dei tre militari sospettati, senza mai ricevere alcuna risposta.
Intanto si è appreso che il militare di Avellino è stato trasferito dal carcere di Preturo aquello di Teramo, dove si trova una sezione dedicata ai soggetti reclusi per reati attinenti i reati di stupro e violenza sessuale.