“L’ordinanza del Tar” spiega il coordinatore nazionale Udu, Michele Orezzi “costituisce un primo passo per ristabilire la legalità. Il Miur guidato dall’ex ministro Gelmini ha istituito per decreto un punteggio minimo di 60 punti sugli 80 disponibili per accedere a Scienze della Formazione. Come se non bastasse il numero programmato: una vera follia. Molti ragazzi non hanno raggiunto l’altissima soglia e i posti sono rimasti tutti vuoti. Siamo molto soddisfatti della sentenza, ma l’obiettivo ora è estendere a tutti, mediante un Decreto del Ministero, le nostre sentenze, anche agli studenti che non hanno potuto fruire dei nostri ricorsi. I posti liberi ci sono, ora che la soglia è stata dichiarata illegittima ci aspettiamo che il Ministro Profumo possa prendere atto della sentenza e che finalmente i posti liberi possano essere assegnati a tutti gli altri studenti”.
“I posti ci sono,” conferma Valentina Ciaccio dell’Udu L’Aquila “ma queste soglie non hanno permesso agli studenti di entrare. C’erano 250 posti a disposizione, con la soglia dei 60 su 80 punti da raggiungere solo 102 ragazzi sono riusciti ad entrare; ben 148 posti sono rimasti non assegnati. Per un corso di laurea abilitante all’insegnamento nelle scuole materne ed elementari, con i contingenti già calcolati ai sensi di legge, è a dir poco paradossale! In realtà la Gelmini con il decreto mirava a tagliare ulteriormente i posti, l’ennesimo tassello insomma di un puzzle volto a tagliare e indebolire la scuola pubblica. Speriamo che questa aquilana sia una pietra miliare per poter riportare la questione su dei binari di giustizia”.
“Il fenomeno” sottolinea infine l’avvocato Bonetti “si è verificato un po’ in tutto Italia. Alcuni corsi sono a rischio di chiusura se si continuerà così. La questione è chiaramente di respiro nazionale e l’obiettivo finale pensato sembra essere quello di disincentivare gli studenti ad iscriversi a scienze della formazione. Auspichiamo che con la bella vittoria dell’Udu all’Aquila si possano sboccare e riassegnare tutti i posti rimasti liberi per tutto lo Stivale”.