Castel del Monte. E’ stata una pattuglia in servizio presso la Stazione Carabinieri Forestale di Castel del, nell’ambito della vasta attività antibracconaggio in corso su tutto il territorio del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, a rinvenire lo scorso 21 marzo, un cinghiale rimasto vittima di una trappola dei bracconieri.
Il cinghiale, una femmina del peso di circa 80 chili, ancora vivo, è stato trovato impigliato in un laccio lungo circa due metri. Il cavo in acciaio, tipicamente funzionale alla cattura di animali, aveva procurato lesioni e sofferenze al cinghiale, impigliato per il muso e senza possibilità di svincolarsi.
Il recupero dell’animale è avvenuto ad opera del veterinario del Parco e di quello della ASL dell’Aquila dopo aver anestetizzato l’animale, secondo il protocollo operativo prescritto e previo esame medico dell’animale, nonché in condizioni tali da garantirne il benessere senza arrecare ulteriori disagi dal punto di vista psico-fisico. Il cinghiale è stato poi rilasciato dopo aver proceduto alle necessarie operazioni di risveglio.
Gli agenti hanno proceduto al sequestro del laccio costituente corpo del reato di cattura di specie animale all’interno di area nazionale protetta con mezzi non consentiti, cagionando allo stesso maltrattamento e lesioni, e trasmesso il verbale al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di L’Aquila.
(foto d’archivio)