L’Aquila. “Mi arrivano continue segnalazioni di alloggi vuoti nei progetti C.A.S.E e nei M.A.P. : a seguito di controlli effettuati personalmente, ho riscontrato che tali alloggi sono privi di assegnatari, in alcuni casi da più di 11 mesi. A fronte di oltre 400 persone che chiedono una sistemazione in città, perché attualmente ospitati in strutture alberghiere sparse nella regione, e in un contesto nazionale che ci chiede la razionalizzazione delle spese, la struttura commissariale si conferma come un carrozzone succhia risorse che continua a fallire nella gestione dell’emergenza”.
L’assessore all’assistenza alla popolazione, Fabio Pelini, punta il dito contro la SGE (Sistema Gestione Emergenze) e dichiara di voler rivolgersi la settimana prossima alla Corte dei conti per chiarire la responsabilità della mancata assegnazione di 7 alloggi distribuiti nei progetti C.A.S.E. di Bazzano e Camarda.
Pelini ha spiegato stamane, durante una conferenza stampa, che la normativa vigente (la direttiva commissariale 1 del 2011) stabilisce la priorità dell’assegnazione degli alloggi liberi dei progetti C.A.S.E. e M.A.P. ai single, ma che la graduatoria stilata è stata da tempo estinta: questo il motivo che spiegherebbe la mancata assegnazione degli appartamenti.
I 7 alloggi in questione sono della categoria dei più grandi, con un’estensione dai 90 ai 100 metri quadri, progettati per accogliere nuclei familiari numerosi. “Abbiamo fatto richiesta alla SGE, in data 10 ottobre 2011, di sospendere tale normativa, in maniera da dare ossigeno ai nuclei di famiglie compressi: ci sono famiglie numerose, con 3 figli a carico, che vivono in appartamenti di 50-60 metri quadri; riteniamo necessario spostarli in ambienti più spaziosi, adeguati alle loro esigenze e consentire, allo stesso tempo, il ritorno in città di coloro che si trovano negli alberghi. Dall’SGE c’è stato risposto che la normativa resterà in vigore fino al 15 gennaio”.
L’assessore all’assistenza alla popolazione ha parlato di danno erariale attuato dalla struttura commissariale considerati i costi necessari per il mantenimento di quanti, ancora, vivono in strutture alberghiere:“in media si spendono 50 euro a persona al giorno, ovvero 1500 euro al mese; considerando che gli alloggi di cui parliamo sono liberi, in media, da almeno 6 mesi, si arriva ad una spesa di 7500 euro a persona; moltiplicando tale cifra per tutti gli ospiti degli alberghi si arriva ad una spesa complessiva di 3 milioni di euro che si sarebbe facilmente potuta evitare”.
Da aggiungere a tale spreco di risorse sono i “lauti stipendi” percepiti dai responsabili delle strutture commissariali:“232 mila euro all’anno per il vice commissario Antonio Cicchetti, un incremento di 30 mila euro per il coordinatore dell’Sge Roberto Petullà, per non contare gli stipendi di tutti i consulenti. E’ evidente che chi copre con tali retribuzioni ruoli dirigenziali non voglia recepire il nostro appello di fare un passo indietro” ha affermato Pelini ribadendo: “il dato è inequivocabile: le risorse non sono state utilizzate al meglio ed è sotto gli occhi di tutti che la struttura commissariale ha fallito”.
L’assessore ha definito, inoltre, la struttura commissariale “illegale” rivendicando l’Opcm 3806 secondo cui la gestione dell’emergenza spetta ai sindaci: “Il sindaco di Fossa, quello di Tione degli Abruzzi, quello di Pizzoli si occupano dell’assegnazione di CASE e MAP: perché all’Aquila non può essere la stessa cosa?”
La necessità di segnalare il caso in Corte dei conti è dettata da un’azione di tutela del Comune:“Il Comune ha denunciato alla SGE la presenza di alloggi vuoti proponendo di occuparsi della redazione di una graduatoria di possibili assegnatari: la Sge ci ha voluto estromettere dicendo che tale mansione non è di nostra competenza; i carteggi e le normative in vigore devono essere inviate in Corte dei Conti affinché non si dica che il Comune non si sia mobilitato per l’assegnazione degli alloggi”.
Elisa Giandomenico