I principali indagati, a vario titolo, sono accusati di tentativo di truffa, millantato credito ed estorsione. A Traversi viene contestato anche il peculato. Nell’inchiesta è indagato anche il vescovo ausiliare Mons. Giovanni D’Ercole, al quale vengono contestati i reati di false informazioni al pm e rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale.
Sul caso è stata fissata al 18 gennaio 2012, alla Terza sezione penale della Cassazione, l’udienza avverso la decisione del tribunale del Riesame, del 13 ottobre scorso, che aveva confermato gli arresti domiciliari per Traversi, consulente della presidenza del Consiglio, segretario generale della Fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo, mentre per l’altro indagato, Cavaliere, medico e uomo di Giovanardi all’Aquila, anch’egli inizialmente ai domiciliari, era stato poi disposto l’obbligo di dimora fuori dall’Aquila.
I giudici Roberto Ferrari, Italo Radoccia e Carla Ciofani, nella motivazione della loro decisione, avevano confermato l’impianto accusatorio del pm Antonietta Picardi e dei carabinieri del Noe che proseguono l’indagine.