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L’Aquila, il sindaco anticipa l’orario di chiusura dei pub: è subito polemica

L’Aquila. Non poteva che scoppiare la polemica alla pubblicazione sul sito del Comune di una nuova normativa sugli orari di chiusura di bar e pub: in data 20 dicembre i gestori dei locali hanno appreso, tramite gli organi di stampa e non segnalazione diretta preventiva, che ” le loro attività devono cessare alle 24 in tutti i giorni della settimana, eccezion fatta per il giovedì, il venerdì e il sabato in cui l’orario di chiusura potrà essere prorogato sino all’una di notte”.

Il Sindaco ha spiegato chiaramente le motivazioni di una soluzione così drastica: “Mi arrivano telefonate nel cuore della notte da cittadini del centro storico, da poco ritornati a risiedere nelle loro abitazioni, in cui mi si fanno sentire rumori, schiamazzi, musica altissima proveniente dai locali. Questo non è possibile. Ho tutto l’interesse a lanciare la movida, che ho reinventato io stesso, ma devo tutelare anche i cittadini residenti. Bisogna avere rispetto reciproco, i gestori dei locali devono prendersi le loro responsabilità”. Il Sindaco ha affermato di avere avuto in passato confronti con gli esercenti per esporre tale situazione di disagio: “Si sono dichiarati disponibili, ma dopo i primi controlli hanno ristabilito la situazione di partenza. Ci deve essere un patto chiaro con gli esercenti, non si può pensare che ci sia il far west”. Il problema riguarda non soltanto l’area del centro ma anche le zone periferiche abitate, dove alcuni locali sono riusciti a guadagnarsi un gran numero di fruitori.

“Sono pronto a rimodulare l’ordinanza ma bisogna che alcune norme siano chiare e vengano rispettate” ha ribadito Cialente, dando agli esercenti la speranza di un confronto.

Intanto, stamattina i gestori dei principali bar e locali dell’Aquila (Bar del Corso, Malacoda, Cinema Olimpia Drink e Store, Dolcevita) hanno organizzato un sit-in di protesta davanti alla sede del Comune per avere un incontro col Sindaco.”Chiediamo che venga ripristinato l’orario di chiusura antecedente all’ultima ordinanza. Siamo un gruppo di persone che vogliono lavorare” hanno dichiarato i manifestanti , palesando una reale preoccupazione qualora il provvedimento non fosse modificato: “Saremo costretti a licenziare tanti dipendenti dato che la maggiore affluenza di clienti si verifica proprio tra le 12.00 e le 2.00. Tra i dipendenti ci sono tanti ragazzi universitari che non saranno più nelle possibilità di pagare l’affitto per restare a studiare in città. Anche gli altri universitari che si riversano nei nostri locali non avranno più motivo di studiare a L’Aquila: l’amministrazione non comprende che l’Università è una fabbrica che porta ricchezza al la città. Di questo passo perderemo tutti gli studenti che preferiranno riversarsi altrove”.

Altra motivazione addotta dal Sindaco nell’ordinanza e ribadita in conferenza stampa è la situazione di criticità sotto il profilo della sicurezza pubblica correlati all’abuso di alcolici durante le ore notturne: atti vandalici, risse e manifestazioni di violenza che negli ultimi mesi si sono concentrate in particolar modo nel centro storico, dove sono sorti pub, birrerie e bar.

“La situazione non cambierà dopo tale ordinanza. I ragazzi si riversano nelle piazzette adiacenti i locali portando alcolici da casa:li comprano nei discount e nei supermercati dove il prezzo è irrisorio, con cinque euro si comprano bottiglioni da cinque litri di vino” ha affermato Luca Ciuffettelli, proprietario del Bar del Corso. ” Non possiamo essere i capri espiatori di tale situazione: la fornitura e la distribuzione di alcolici è un’industria che negli ultimi anni è cresciuta molto nel territorio aquilano. La concessione di vendere alcolici c’è stata data proprio dal Comune” ha spiegato Giuseppe Piccoli, gestore del Malacoda.


I manifestanti hanno espresso accordo unanime nella richiesta di pattuglie di forze dell’ordine che garantiscano il rispetto delle regole e la sicurezza della popolazione:”In centro ci sono soltanto squadre di militari che prevengono contro possibili operazioni di sciacallaggio. C’è bisogno di pattuglie di polizia, carabinieri o finanzieri che garantiscano situazioni di sicurezza e fungano da deterrente nei confronti di chi voglia creare situazioni pericolose” hanno affermato Marco Marinelli e Claudio Mastracci, entrambi dj presso rinomati pub della città. In molti casi ci troviamo ad essere quasi gli unici guardiani in centro storico: siamo noi che avvisiamo le forze dell’ordine nei casi in cui vediamo situazioni che possono diventare pericolose” ha spiegato Giuseppe Piccoli.

“Siamo i primi a voler che le regole vengano rispettate: mi sono sempre impegnato a non distribuire alcolici ai minorenni e ad avere un volume della musica adeguato. Non possiamo pagare a nome di quei pochi che tali regole non le rispettano: costoro devono essere individuati e devono essere oggetto di appositi provvedimenti” ha dichiarato Luca Ciuffetelli.

In mattinata è giunto l’invito del consigliere comunale Enrico Perilli a rivedere il vecchio regolamento cui Perilli stesso lavorò negli anni precedenti il sisma: ”Prima del sisma, contemperammo le esigenze degli abitanti e quelle della movida notturna, ora, in una situazione del tutto diversa, che vede il centro storico purtroppo ancora per la maggior parte disabitato, sarebbe opportuno concedere orari più flessibili a tutti i locali”.

Domani mattina il Sindaco si è detto disposto ad incontrare i rappresentanti dei gestori, nelle persone di Celso Cioni, presidente di Confcommercio, e Carlo Rossi, presidente di Confesercenti.

 

Elisa Giandomenico