Quota 1500 metri di altitudine, ‘La Posta’ di Ateleta si aggiunge ai tanti scenari che nel Parco nazionale della Maiella hanno visto morire animali protetti per mano dell’uomo. I cadaveri di due lupi e di una volpe sono stati ritrovati dagli uomini del Corpo forestale dello Stato, le quali indagini, non essendo presenti sulle carcasse fori da arma da fuoco, sono ora tese a rilevare eventuali segni di avvelenamento, mettendo in atto, insieme al personale del Parco della Maiella, i protocolli previsti in questi casi. Il territorio dove sono stati ritrovati gli animali morti è meta di cercatori di funghi e tartufi e non si esclude l’ipotesi di una ‘faida’ tra gli esterni e quelli del posto, che attraverso il posizionamento di bocconi avvelenati cercano di eliminare i cani dei concorrenti. A farne le spese, come spesso accade, sono esemplari di fauna protetta. Le carcasse dei lupi e della volpe sono state inviate all’Istituto zooprofilattico di Teramo per l’indagine necroscopica e istologica, con l’analisi dei liquidi biologici e dei tessuti.
Daniele Galli