L’indagine è coordinata dalla direzione distrettuale antimafia e, in particolare, dal sostituto procuratore Stefano Gallo e, per il gruppo della cocaina, ha riscontrato anche il reato di associazione a delinquere, composta da 4 persone. A spiegarne i dettagli oggi, in un incontro con la stampa, il dirigente della squadra Mobile, Gennaro Capasso, e il responsabile della sezione Antidroga, Nazzareno Buccella.
“Abbiamo scoperto due gruppi, uno che si occupava dello spaccio di eroina, l’altro di cocaina e hashish, per questi ultimi abbiamo ravvisato anche l’associazione a delinquere – ha detto Capasso – I gruppi erano distinti e coprivano la piazza aquilana. L’eroina arrivava da Roma, il rifornitore erano uno straniero, marocchino, che si trova già in carcere, a Regina Coeli, e al quale è stata notificata l’ordinanza in cella. La cocaina, invece, arrivava dalla Marsica con un altro marocchino che riforniva i soggetti aquilani”.
Una delle peculiarità dell’associazione per delinquere era che “il covo di questi soggetti si trovava in un’abitazione inagibile, nelle case popolari della frazione di Paganica, di proprietà di uno di loro, dove si riunivano per tagliare e confezionare la cocaina da distribuire agli acquirenti”. Tra i sequestri, 500 grammi di cocaina, venduta anche a 100 euro a dose di un grammo, per complessivi 50 mila euro, e 150 grammi di eroina, venduta a 20 euro per dose di 0,2 grammi, per altri 15 mila euro.
Gli arrestati in carcere sono Pierpaolo Romano, 52 anni, Marcelo Ramos Duarte, 26, Elvis Goman, 50, Grigor Dervishaj, 26, Joussef Bya, 34, Enver Fusha, 28, Tiziano Panepucci, 51, Massimo Taddei, 44, Alessandro Biasini, 46. Ai domiciliari sono finiti Irina Popescu, 28, Luca Zugaro, 39, e Kurtisi Vasfi, 36. Obbligo di dimora e firma, infine, per Giovanni Catena, 39, e Federico Ferrauti, 34. Gli indagati sono tutti residenti all’Aquila tranne Duarte, il rifornitore di Roma, e Bya, il fornitore di Avezzano.