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L’Aquila, prorogato il termine per il pagamento delle tasse

L’Aquila. “E’ ufficiale. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha firmato poco fa l’ordinanza di proroga della scadenza per la restituzione delle tasse sospese alle popolazioni terremotate. Il provvedimento andrà a coprire il lasso di tempo che va dalla scadenza attuale, fine novembre, all’entrata in vigore della Legge di stabilità”.

Ad annunciarlo, da Roma, è il presidente della Regione Abruzzo e commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, il quale assicura che l’ordinanza ha efficacia immediata ed è risolutiva perchè chiarisce tutti i dubbi, soddisfando, nel contempo, le aspettative che si erano create in questi giorni.

“Tutto ciò” sottolinea Chiodi “grazie all’ incisivo e autorevole intervento del sottosegretario Gianni Letta che ha trovato benevolo ascolto da parte del presidente Berlusconi”.

 

Il commento del consigliere regionale dell’Idv, Carlo Costantini. “Ridicola l’esultanza di Chiodi. Berlusconi pochi minuti prima di essere sfiduciato dal Parlamento ha fatto quest’ultimo regalo agli aquilani: ha firmato un’ordinanza che interviene sui tempi ma non sulle coperture finanziarie e ha passato il cerino a chi verrà dopo di lui, forse anche a nessuno considerato che non è da escludere la possibilità di un ritorno anticipato al voto. Le colpe investono il metodo, prima ancora che i risultati disattesi: si doveva rifiutare sin dal principio la logica del cappello in mano per scambiare come un piacere ciò che in realtà era un diritto, occorreva pretendere da subito un intervento strutturale per equiparare l’Aquila alle altre realtà analoghe. Non è stato fatto ed oggi grazie a Chiodi se ne pagano le conseguenze”.

 

Il commento del capogruppo regionale del Pd, Camillo D’Alessandro. “Il provvedimento di proroga al 31 dicembre non è una soluzione, far passare questo come un risultato significa giocare sulla pelle degli aquilani. La richiesta di dimissioni di Chiodi da commissario sarà discussa domani in Consiglio e rimarrà ferma fino a quando L’Aquila ed i comuni terremotati non avranno visto riconosciuto con legge lo stesso trattamento riservato alle popolazioni di Marche ed Umbria: decurtazione del dovuto del 60 per cento, rateizzazione del restante 40 per cento in dieci anni”.

 

L’appello dell’onorevole Giovanni Lolli. “Invito tutti i cittadini aquilani a mantenere altissima la vigilanza nei confronti di annunci rassicuranti che potrebbero essere presentati in modo ingannevole. Che Berlsuconi abbia firmato un’ordinanza per rimandare di qualche giorno l’avvio della restituzione delle tasse fa guadagnare qualche giorno ma non cambia di una virgola il nostro problema. Il problema verrà risolto solo quando in un atto legislativo, fornito di regolare copertura finanziaria, vedremo scritto che le rate della restituzione delle tasse del 2011 e del prossimo anno non devono essere corrisposte e che la quota da corrispondere al momento dell’avvio della restituzione sarà ridotta del 60 per cento. Il provvedimento nel quale tutto ciò può avvenire è la legge di stabilità, che è in discussione al Senato, quindi il Governo presenti formalmente nel maxiemendamento quanto deve agli aquilani. Sino a quando non vedremo depositato formalmente un atto di questo genere sarà bene mantenere altissima la mobilitazione e la protesta”.

 

Il commento dell’onorevole Pierluigi Mantini. “Abbiamo già fatto mozioni e ordini del giorno, accolti, sulle tasse al 40 per cento come negli altri terremoti. Ora il governo deve rispettare gli impegni e un’ordinanza di rinvio di un mese non basta di certo. Mi rivolgo in modo accorato a Letta e a Chiodi affinché facciano il loro dovere, prevedendo la riduzione nella legge di stabilità. Nella lettera del Premier all’Unione Europea si annunciano misure speciali per la crescita nelle “aree di crisi” del Paese. L’Aquila e i comuni del cratere devono essere considerati area di crisi e pretendiamo precise misure di defiscalizzazione delle assunzioni e di stimolo per l’economia”.

 

Il commento del segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci. “La soluzione dell’ordinanza era stata indicata da noi, ed era il minimo che un governo incosciente potesse dare agli aquilani ed ai cittadini del cratere: stiamo parlando di un diritto già riconosciuto dal governo Prodi ai cittadini di Marche e Umbria. Puntualmente ad ogni scadenza ci si ripresenta l’umiliante necessità di dover elemosinare proroghe. È l’ora invece di approvare l’emendamento con la soluzione definitiva per via legislativa, cosa che il Pd propone ininterrottamente dal 2010 incontrando costantemente il voto contrario del centrodestra. Se Chiodi su Facebook dice di essere stanco, è il caso di dire che gli aquilani e gli abruzzesi lo sono ancora di più: il suo immobilismo e la sua incapacità di battersi per il territorio hanno trasformato la proroga delle tasse da diritto già riconosciuto senza tante storie in una conquista da elemosinare ad ogni scadenza”.