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Terremoto L’Aquila: casa studente crollata per un errore progettuale

L’Aquila. “Il terremoto del 6 aprile del 2009, non e’ stata l’unica causa che ha comportato il crollo della Casa dello Studente. Il terremoto e’ risultato compatibile con le regole di costruzione dell’epoca, ma se l’edificio fosse stato sistemato, adeguato, curato negli anni in relazione alle leggi che si sono succedute, lo stabile non sarebbe crollato”.

  Lo ha sostenuto il super perito, Gabriella Mulas, nell’udienza preliminare sul crollo della Casa dello Studente, che si sta discutendo stamane. A dottoressa Mulas ha illustrato i contenuti della sua relazione, composta di 1.300 pagine. Undici sono gli indagati per il crollo dell’edificio in via XX Settembre, in cui sono morti 8 studenti universitari. Dopo qualche istante la dichiarazione del super perito, alcuni dei familiari dei ragazzi deceduti, presenti in aula (oltre 50 sono le parti civili) sono usciti dall’aula per poter piangere liberamente. “Le cause del crollo della Casa dello Studente sono da ricercare nell’errore progettuale iniziale che ha visto sia una valutazione errata dei carichi e delle forze che agivano sull’edificio, sia una progettazione errata degli elementi resistenti che dovevano essere posizionati all’interno dell’edificio stesso”. “Quindi – ha aggiunto la Mulas – c’e’ una nascita in un progetto che non andava bene che ha causato il collasso dei pilastri del piano terra che in cascata ha causato il collasso della zona che interfaccia tra l’ala crollata ed il resto dell’edificio. Il collasso e’ stato gravato sia dall’ irregolarita’ della geometria strutturale, sia dall’inserimento in fase di restauro di una parete non strutturale che ha interagito in maniera profonda con gli elementi strutturali e quindi ha gravato sulle conseguenze del crollo della Casa dello Studente. Non ci sono responsabilita’ sui materiali che erano di qualita’ scadente e comunque anche se fossero stati di qualita’ ottima non sarebbero stati sufficienti a colmare il deficit. Il terremoto e’ l’unica causa del crollo – ha nuovamente sottolineato il consulente del Gup – se l’edificio fosse stato progettato in maniera corretta con il terremoto non sarebbe crollato”. La disamina della perizia, terminata alle 13, e’ stata effettuata con l’installazione anche di un video-proiettore e in due fasi: una prima tecnica, un’altra amministrativa.

ell’illustrare alle parti presenti in aula le risultanze della propria consulenza, Gabriella Mulas, il super perito nominato dal giudice, ha individuato nella persona di un ingegnere ed un geometra, fino ad oggi estranei all’inchiesta, delle responsabilita’ sul crollo dell’edificio che prima sorgeva in via XX Settembre. Si tratta di tecnici che nel 1998, avrebbero rilasciato un parere propedeutico non conforme all’Adsu. Tra loro figurano anche altre due persone, risultate pero’ decedute. Parlando sempre di profili di responsabilita’ tecnica, il perito del Gup ha operato delle distinzioni tra gli undici indagati. Secondo la Mulas, per Giorgio Gaudiano di Roma di 80 anni, responsabile del collaudo per l’acquisto dello stabile da parte del Consiglio di amministrazione dell’opera universitaria dell’Aquila, Massimiliano Andreassi di 42 anni dell’Aquila, progettista e direttore dei lavori di restauro in caricato dei controlli e Carlo Giovani di 45 anni dell’Aquila, direttore dei lavori per conto della Regione, non vi sarebbero responsabilita’ di natura penale. Dubbi sono stati sollevati su Walter Navarra di 64 anni dell’Aquila, ingegnere incaricato dal Cda dell’Opera universitaria. Sempre il consulente del Gup ha infine ha “scagionato” sotto il profilo tecnico, rimettendosi pero’ al giudice per eventuali profili di colpevolezza dal punto di vista amministrativo, le figure di Luca Valente di 49 anni dell’Aquila, direttore dell’Adsu (Azienda per il diritto agli studi universitari) e Luca D’Innocenzo, di 35 anni dell’aquila, presidente dimissionario dell’Adsu. Per gli altri indagati il super perito ha confermato i profili di responsabilita’ gia’ evidenziati in sede di indagini preliminari. Si tratta di Claudio Botta, 91 anni dell’Aquila, ingegnere progettista; Berardino Pace, di 54 anni di Pratola Peligna (L’Aquila), progettista e direttore dei lavori di ristrutturazione dello stabile; Pietro Centofanti di 51 anni di Sulmona (L’Aquila), progettista e direttore dei lavori di restauro dello stabile; Tancredi Rossicone di 54 anni di Scanno (L’Aquila), progettista e direttore dei lavori di restauro; Pietro Sebastiani di 51 anni dell’Aquila, responsabile area tecnica dell’Adsu, presidente della Commissione di collaudo dei lavori di ristrutturazione.