L’Aquila. Una grande dimostrazione pacifica. È quella che gli aquilani si preparano a mettere in atto. Il motivo? La restituzione delle tasse, l’incubo numero uno per una città che ancora stenta a riprendersi a due anni e mezzo dal terremoto che l’ha colpita il 6 aprile del 2009.
Entro la fine di novembre, infatti, tutti i residenti nei Comuni del cratere dovranno restituire le somme non versate finora, a seguito della sospensione concessa dal governo. E le prospettive sono le più negative: la busta paga potrebbe essere consegnata ad un lavoratore tipo con uno spaventoso segno meno.
“Occorre subito un provvedimento che stabilisca l’abbattimento del 60 per cento delle tasse da restituire” scrive l’assessore Stefania Pezzopane sul suo profilo Facebook. “Altrimenti gli aquilani saranno costretti a versarle tutte e subito”.
Le notizie al momento sono allarmanti. “Molte aziende ed enti a L’Aquila hanno già iniziato a chiedere la restituzione delle tasse non pagate” continua la Pezzopane. “Sono molti gli aquilani che ci segnalano di aver già ricevuto sulla busta paga di ottobre l’amara sorpresa delle decurtazioni per la restituzione delle tasse. In alcuni casi si è arrivati a chiedere la restituzione di ben 5 rate nel solo mese di ottobre e di altrettante nel mese di novembre. Una vera stangata per le famiglie aquilane. Il Governo, ancora una volta, dopo averci blandito e rassicurato, anche per bocca del Commissario Gianni Chiodi, si prende beffa degli aquilani. Non ha affrontato in nessun modo il caso della restituzione delle tasse per L’Aquila, non ha affrontato il tema della copertura finanziaria e ancora una volta ci troviamo costretti, in zona cesarini, a chiedere di correre ai ripari. A chiedere un provvedimento che sarebbe già dovuto arrivare da tempo, e che conceda agli aquilani gli stessi diritti riconosciuti ai cittadini di Marche, Umbria e Molise. La beffa è ancora più amara se si considera che nel prossimo Decreto Sviluppo si paventa la possibilità di ben 12 condoni fiscali. Dunque il governo salva per l’ennesima volta gli evasori, quelli che le tasse non le pagano contra legem, mentre penalizza gli aquilani a cui è stato concesso di non pagarle a causa del terremoto. E la restituzione avviene al 100 per cento. Praticamente la tredicesima dei lavoratori verrebbe azzerata, chi già sta pagando non avrebbe la possibilità di esser rimborsato. Nessuno ha poi pensato che nel frattempo tanta gente ha perso il lavoro e non si trova nelle condizioni di poter pagare. I problemi sono in campo da tempo e le chiacchiere se le porta il vento. Quello che chiediamo è che almeno nel Decreto Sviluppo sia inserita una norma che consenta un’ulteriore proroga della restituzione e si decida l’abbattimento del 60 per cento delle tasse da restituire. Misura necessaria per far ripartire l’economia della città e per far tirare il fiato a tante famiglie”.
E se ciò non dovesse verificarsi? Gli aquilani, Pezzopane in primis, sono pronti ad incatenarsi a Roma, davanti a Palazzo Chigi.
Marina Serra