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Micron Avezzano: chiesta la cassa integrazione ordinaria

Avezzano. La Micron Technology ha annunciato di aver inoltrato formalmente alla Confindustria della provincia de L’Aquila la richiesta di aprire la procedura di Cassa Integrazione Ordinaria per i dipendenti del sito di Avezzano, per la durata di 13 settimane a partire dal 14 novembre prossimo.

Il ricorso alla Cassa Integrazione Ordinaria” spiega la multinazionale “si rende necessario per far fronte ad una situazione di scarico produttivo legata alle dinamiche del mercato dei semiconduttori e dei sensori CMOS.

Le modalità saranno oggetto di confronto con i sindacati nell’incontro previsto probabilmente nei primi giorni della prossima settimana.

 

D’Amico (Pd) su cassa integrazione Micron. Sulla cassa integrazione per i mille e trecento dipendenti della Micron interviene il vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, che auspica un tavolo urgente per verificare le prospettive produttive del sito industriale. “La notizia delle tredici settimane di cassa integrazione per 1300 lavoratori della Micron di Avezzano è gravissima – osserva D’Amico – e ci induce a preoccupazioni enormi rispetto al futuro del sito produttivo della Marsica, che ha una valenza regionale assoluta nell’ambito delle produzioni microelettroniche avanzate. Ci chiediamo e chiediamo al presidente della Regione Gianni Chiodi: a che serve il Patto per l’Abruzzo se non si occupa in maniera decisiva di queste problematiche? Perché non fa chiarezza sulle intenzioni del governo ed in particolare sui perchél’accordo di programma, avviato nel 2008 dal ministro Bersani con Micron, non ha avuto seguito, anzi si annuncia un disimpegno definitivo del governo dal sostenere ulteriori investimenti ad Avezzano? E’ assurdo – prosegue D’Amico – che il governo regionale non abbia registrato come un grave pericolo gli investimenti effettuati nel frattempo dalla multinazionale in Asia, compensativi di quelli che sono mancati in Italia per l’inerzia del governo italiano ed abruzzese.
  Credo sia urgente – conclude il vice presidente del Consiglio regionale – chiamare a un incontro la Micron e tutte le forze istituzionali, i rappresentanti parlamentari e di governo ad una verifica delle prospettive produttive nel sito di Avezzano, la cui crisi sarebbe un ulteriore tassello per l’estinzione della nostra economia e della nostra autonomia regionale, unico vero risultato negli anni di governo Chiodi-Berlusconi”.