L’Aquila. Il Tar dell’Aquila, riunito oggi, ha fissato per il prossimo 8 febbraio l’udienza di merito in relazione al ricorso presentato dalla Santa Croce Spa contro il bando per la concessione della sorgente Sponga di Canistro lanciato dalla Regione Abruzzo, scaduto lo scorso 15 dicembre.
I giudici amministrativi hanno agito alla luce della rinuncia alla sospensiva da parte della società del patron Camillo Colella, fissando, però, il merito nel giro di poco più di un mese.
Nei primi giorni di dicembre, esaminando l’istanza della società di Colella, lo stesso tribunale amministrativo avrebbe ordinato alla Regione di ricevere le domande di partecipazione, che sono state quattro, ma di non visionare le proposte.
Questa prescrizione verrebbe meno in seguito al nuovo pronunciamento del Tar: ora la dirigente del servizio Risorse del territorio e attività estrattive della Regione, Iris Flacco, potrà quindi riattivare il percorso per arrivare all’assegnazione della concessione.
Colella sottolinea che “rispetterò quanto deciso dalle istituzioni, fiducioso che si arrivi a stabilire la verità in questa complessa e problematica vicenda che ha causato numerosi inconvenienti all’azienda, all’indotto, ai sindacati e ai dipendenti”.
Il Tar, al quale si era rivolto il Comune di Canistro, aveva già annullato il bando circa un anno e mezzo fa.
Nel ricorso presentato dalla Santa Croce sarebbero stati evidenziati diversi profili di illegittimità: in particolare, i legali della Santa Croce, Roberto Fasciani del foro di Avezzano (L’Aquila) e Giulio Mastroianni del foro di Roma, hanno denunciato anche “l’assenza della Valutazione di impatto ambientale (Via) e del Piano di tutela delle acque che la Regione avrebbe dovuto adottare in via preventiva proprio in ossequio alla sentenza dello scorso anno”.