Sulmona. L’Italia non rispetta gli accordi con la Santa Sede ed il Giudice condanna il Ministero dell’Istruzione ad assumere una docente di religione. L’importante decisione è stata presa dal Giudice del lavoro presso il Tribunale di Sulmona, Ciro Marsella, al quale una docente di religione cattolica si è rivolta per vedersi individuata quale destinataria di contratto di lavoro a tempo indeterminato con il M.I.U.R. Il reclutamento dei docenti di religione cattolica prevede una modalità ripartita tra un 70% riservato al Ministero dell’Istruzione che vi adempie tramite contratti di lavoro a tempo indeterminato ed un 30% riservato all’Autorità Ecclesiatica con contratti annuali.
Il Ministero dell’Istruzione per conservare la quota del 70% avrebbe dovuto attingere i nominativi dalle graduatorie dell’ultimo ed unico concorso bandito a tal fine nel 2004 e questo non solo in sede di primo reclutamento post-concorso ma anche successivamente, per scorrimento delle stesse graduatorie, allorché la quota riservata al Ministero dell’Istruzione e quindi all’Italia si fosse alterata per difetto in presenza dei numerosi pensionamenti intervenuti nel frattempo. Il M.I.U.R. non ha mai voluto adempiere allo scorrimento delle graduatorie per assumere i docenti e riequilibrare la quota riservata e pertanto per molti di questi, prima dell’innovativa sentenza, non vi era concretamente più alcuna speranza di entrare nei ruoli della scuola italiana.
La docente è stata difesa nel singolare procedimento dall’avvocato Nino Ruscitti del foro di Sulmona che si dichiara soddisfatto per la decisione del Tribunale che “oltre a rendere giustizia a tanti docenti esclusi dai ruoli statali, risulta illuminante nell’interpretazione della normativa di settore che, nonostante la rilevanza, si presenta ancora generica ed incerta”. Identico plauso è stato espresso dalla professoressa Maria Rosaria Lupi, segretario provinciale dello Snals-Confsal, che dichiara come, nella più generale dimensione di tutela del personale della scuola, la sentenza rivesta grande importanza per la categoria dei docenti di religione di cui il sindacato si è sempre occupato nelle varie fasi della statalizzazione.