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Parco Abruzzo, prosegue piano antirandagismo canino

Pescasseroli. Continua il lavoro per l’attuazione del Piano antirandagismo messo a punto e avviato nel mese di giugno dal Parco insieme alle Associazioni ENPA e Salviamo l’orso.

Un piano elaborato con la collaborazione dei servizi veterinari regionali di Abruzzo, Lazio e Molise, i servizi veterinari delle ASL interessati e i comuni del Parco. Il lavoro è stato svolto prima nei comuni del versante Laziale del Parco e a seguire quello Molisano e Abruzzese.

Il Piano è finalizzato a contrastare il fenomeno del randagismo canino e a prevenire la trasmissione di malattie soprattutto per i risvolti che questo ha sulla preziosa fauna del Parco, a cominciare dall’orso bruno marsicano. Il contrasto al randagismo canino è una delle azioni previste dal Patom con l’obiettivo di eliminare il randagismo canino nelle aree di presenza dell’orso.

Già nel 2014 un’iniziativa analoga aveva interessato 12 comuni del Parco ed erano stati “microchippati” e registrati all’anagrafe 225 cani e vaccinati 332 cani.

La campagna realizzata negli ultimi 5 mesi ha interessato 27 Comuni: i 24 Comuni del Parco e 3 Comuni della zona di protezione esterna, di cui 13 in Abruzzo, 8 nel Lazio e 6 in Molise.

Sono state raggiunte 342 aziende e trattati complessivamente 1103 cani. Sul totale dei cani trattati, 769 sono stati microchippati e registrati all’anagrafe canina; 1054 sono stati vaccinati; 46 sono stati sterilizzati; 10 sono stati ricoverati al canile.

“Si è trattato di un lavoro impegnativo e importante – dichiara il presidente del Parco Antonio Carrara – finalizzato a riportare sotto controllo un fenomeno che purtroppo ha dimensioni enormi, come dimostrano i dati dei cani trattati.

Voglio ringraziare il servizio veterinario e il servizio di sorveglianza dell’Ente e tutti coloro che hanno lavorato e collaborato con il Parco a cominciare dai volontari delle Associazioni ENPA e Salviamo l’orso. Il lavoro continuerà e al termine forniremo tutti i dati e il dettaglio del lavoro compiuto”.