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L’Aquila, nasce associazione promossa da lavoratori Contact Center

L’Aquila. A L’Aquila è nata “Lavori@mo per L’Aquila”, un’associazione per lo Sviluppo e per il Lavoro promossa dai lavoratori dei Contact Center, settore che con i suoi 1.800 addetti costituisce il maggiore polo occupazionale della città.

A pochi giorni dalla costituzione l’associazione conta già centinaia di aderenti che intendono assumere direttamente un ruolo da protagonisti per lo sviluppo del territorio aquilano impegnandosi direttamente per la tutela dell’occupazione esistente e per nuove opportunità di lavoro.

‘Per ottenere risultati positivi per il lavoro di ciascuno di noi è necessario battersi per lo sviluppo e l’occupazione dell’intera città; e per ottenere risultati positivi per lo sviluppo dell’intera città è indispensabile batterci per la difesa e lo sviluppo del lavoro di ciascuno di noi.

Oggi L’Aquila stenta a riconoscersi come Comunità. Lavori@mo per L’Aquila vuole costruire una Comunità del Lavoro, nella consapevolezza che non esistono percorsi individuali per risolvere i problemi del lavoro, ma solo risposte collettive.

Nel settore dei Contact Center dell’Aquila, e più in generale dei Servizi a distanza, sono presenti attività molto qualificate sia nel mercato pubblico che in quello privato, con personale in possesso di rilevanti professionalità. E’ impensabile farne a meno e si tratta dell’unico settore in grado di promuovere nuova “buona” occupazione per centinaia di giovani e meno giovani. Una crisi di settore a L’Aquila sarebbe un dramma.

Non si tratta affatto di un settore condannato al declino. In Italia il fatturato nazionale nel settore dei CONTACT CENTER (in percentuale rispetto al Prodotto Interno Lordo) è pari a meno della metà rispetto ad esempio a Francia e Germania in rapporto alla rispettiva popolazione. Vuol dire che esistono evidenti margini di crescita.

Il problema è invece l’assenza preoccupante di iniziative per evitare la perdurante tendenza – anche da parte di Enti pubblici – alla semplice riduzione del costo del lavoro, persino al di sotto dei minimi contrattuali. Questo penalizza le aziende più corrette, favorisce le aziende più “spregiudicate” e alimenta la crescente delocalizzazione all’estero.

L’Associazione, supportando le organizzazioni sindacali, si attiverà nei confronti di tutti i Decisori Istituzionali per questi obiettivi:

la programmazione di politiche “preventive” per il lavoro, soprattutto in relazione ai possibili punti di crisi produttiva e occupazionale, utilizzando una parte rilevante dei finanziamenti per lo sviluppo all’interno del cratere sismico attribuendo priorità esclusiva al rapporto fra agevolazioni pubbliche e occupazione stabile prevista.

L’applicazione corretta della Clausola Sociale nel settore Call Center – inserita nel nuovo Codice Appalti in caso di successione di imprese appaltarici – garantendo la piena tutela dei diritti dei lavoratori e della concorrenza, anche mediante un Accordo territoriale valido per tutto il settore;

Il territorio del cratere sismico aquilano ha risorse finanziarie, strumenti legislativi e capacità professionali per essere assolutamente competitiva a livello nazionale ed anche europeo. Non è possibile continuare a finanziare’, afferma in una nota il coordinamento dell’associazione.