Sulmona. ‘Evidentemente il problema Snam non esiste, o meglio non ha nulla a che fare con la prevenzione sismica.
A meno che non si voglia sostenere che la realizzazione del metanodotto e della centrale Snam, in un territorio altamente sismico come il nostro, rappresenta un contributo a progettare un futuro più sicuro per le aree interne.
E’ questa la conclusione che ci sentiamo di trarre dopo l’incontro pubblico al Cinema Pacifico con il Ministro Graziano Delrio con il quale, prima che iniziasse l’incontro, abbiamo avuto un breve colloquio e al quale abbiamo consegnato uno specifico dossier, in cui si evidenzia l’assoluta incongruenza tra una seria politica di prevenzione sismica e l’insediamento nel nostro territorio delle due infrastrutture della Snam, gasdotto e centrale di compressione, molto vicine alle faglie attive del Monte Morrone’.
Lo dichiarano in una nota i Comitati cittadini per l’ambiente “Altrementi Valle Peligna”
‘Dato certo, fornito dai geologi e ribadito dal Ministro Delrio, è che in Italia circa 24 milioni di persone vivono in zone ad elevato rischio sismico: è la cosiddetta zona 1, la nostra, quella che prende parte dell’Appennino, dal sud dell’Umbria fino alla Calabria e una parte della Sicilia.
Il Ministro delle Infrastrutture ha parlato degli ingenti costi, sia in termini di perdite di vite umane, che economici legati alla ricostruzione ed ha evidenziato quanto sia, invece, meno dispendioso e più sensato investire nella prevenzione.
Il tema dell’incontro, così pertinente con l’opposizione al progetto Snam, avrebbe dovuto indurre il Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso a far presente al Ministro che è una palese contraddizione parlare di prevenzione sismica e di messa in sicurezza del territorio quando, nello stesso tempo, si vuole imporre a tutti i costi un’opera pericolosa che aumenta i rischi per il territorio e l’insicurezza per i cittadini.
I due soli fugaci accenni alla sola centrale Snam (senza menzionare il metanodotto – perché?), sono stati quelli del Sindaco di Sulmona, Annamaria Casini e del Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale, Mario Mazzocca.
Ci saremmo aspettati che D’Alfonso chiedesse pubblicamente a Delrio un chiaro impegno affinché il Governo attui finalmente la volontà del Parlamento che – attraverso la risoluzione unanime della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati dell’ottobre 2011 – ha sancito l’incompatibilità del metanodotto e della centrale Snam con le aree altamente sismiche dell’Appennino.
Invece D’Alfonso ha taciuto; come ha taciuto l’Assessore regionale con delega alle aree interne Andrea Gerosolimo il quale, essendo espressione degli interessi collettivi del nostro territorio, forse ancora più di D’Alfonso era titolato ed aveva il dovere di parlare. Perché sono stati zitti? Ogni cittadino può trarre da sé le proprie conclusioni.
Per quanto ci riguarda, non abbiamo bisogno di ulteriori prove per convincerci della totale inaffidabilità politica di tali personaggi. Che senso ha, infatti, approvare numerosi atti deliberativi di contrarietà al progetto Snam per poi non esigerne il rispetto?
Se la centrale e il metanodotto della Snam saranno autorizzati, nonostante la lotta democratica che i cittadini stanno conducendo da nove anni, la responsabilità non sarà solo del Governo, ma anche dei nostri rappresentanti nelle istituzioni locali, regionali e nazionali che sono stati muti e inerti per non “disturbare” il manovratore’, concludono i Comitati.