Con un cambio di passo, dettato dagli imprevedibili sviluppi dell’emergenza sisma, l’azienda sanitaria vara una strategia per aggirare la burocrazia, garantire la sicurezza degli utenti e degli operatori sanitari e trovare una sistemazione provvisoria agli ambulatori situati nell’ala vecchia dell’ospedale di Sulmona, non conforme alle norme antisismiche.
La nuova soluzione adottata dalla direzione Asl, della quale è stato messo al corrente il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, permetterà di evitare di infilarsi nell’ingorgo delle richieste (tantissime) che, dopo il sisma di fine ottobre, protezione civile, enti e istituzioni hanno inoltrato per avere in affitto i container. La necessità di cambiare strada porterà quindi a una soluzione migliore perché al posto dei container, scelti in prima battuta per ospitarvi gli ambulatori della parte vecchia dell’ospedale, si utilizzeranno degli edifici in affitto, per ovvi motivi molto più idonei e confortevoli rispetto ai moduli prefabbricati. La Asl nei prossimi giorni pubblicherà l’avviso per trovare sul mercato l’immobile che risponda alle esigenze richieste, annuncio a cui seguiranno tutte le tappe amministrative successive fino all’effettivo trasferimento delle attività ambulatoriali ubicate nell’ala vecchia.
“Le scosse telluriche del 30 ottobre scorso – dichiara il Manager della Asl Rinaldo Tordera – ci hanno messo improvvisamente davanti a un grosso ostacolo, quello dei lunghi tempi di consegna dei moduli provvisori. C’è stata infatti una pioggia di richieste alle ditte fornitrici per affittare container necessari a ospitare le persone colpite dal terremoto del centro Italia. Ci sarebbero voluti molti mesi per avere le strutture modulari, un’attesa incompatibile con la nostra necessità di assicurare prima possibile condizioni di sicurezza agli utenti. Con questa soluzione”, aggiunge Tordera, “contiamo di arrivare al trasferimento degli ambulatori entro febbraio. Inoltre, aspetto importante, disporre di un fabbricato anziché di container è sicuramente molto meglio per lo svolgimento di prestazioni sanitarie, sia per gli utenti sia per il personale. Così facendo, peraltro, otterremo un forte risparmio non solo perché i container sarebbero costati molto di più dell’affitto di un immobile ma anche perché non dovremo sostenere le spese per le opere di urbanizzazione, consistenti nella realizzazione di tratti d’asfalto, fogne e impianti elettrici, necessarie se si ricorre ai moduli prefabbricati. Le risorse così recuperate – conclude – saranno investite nel potenziamento dei servizi di ospedale e territorio”