Collelongo. È stata fissata al 9 novembre, dopo il terzo rinvio, l’udienza dinanzi al TAR Abruzzo, a L’Aquila, per decidere sul ricorso presentato dalla ditta Tamburro Remo contro il procedimento di divieto di prosecuzione di attività, avviato dalla Provincia di L’Aquila nel dicembre 2015, per la difformità qualitativa dei fanghi industriali provenienti dalla Toscana e conferiti nella cava Le Grottelle nel Comune di Collelongo, con conseguente contaminazione del sito.
Tutto nasce nel novembre del 2015 da un controllo dell’ARTA che rileva valori eccessivi di idrocarburi e segnala che la miscelazione dei fanghi con il terreno non viene eseguita correttamente.
Una situazione attenzionata da tempo dai consiglieri di minoranza del Comune di Collelongo, con segnalazione agli enti preposti e alla Procura, oggetto anche di un incontro organizzato il 16 ottobre scorso presso il “Palazzo Botticelli” di Collelongo per informare la cittadinanza sulle criticità della situazione.
Il convegno ha visto la partecipazione del WWF Abruzzo Montano, con la presenza di Walter Delle Coste e Velina Armati, che hanno denunciato l’anomalia di un risanamento ambientale fatto con rifiuti industriali in una cava che ricade all’interno di una zona protetta SIC, quale il Parco Nazionale d’Abruzzo.
Sono stati esposti i dati del piano regionale attività estrattiva della Regione Abruzzo con 499 cave abbandonate e dismesse, di cui 274 nella provincia dell’Aquila. È stato inoltre riferito il caso dell’impianto di compostaggio autorizzato in una cava del Comune di Massa d’Albe, in questo periodo sotto osservazione per la concentrazione di ammoniaca superiore alla norma.
Dallo studio della documentazione presso l’U.T.C., e presente anche sul sito del Comune di Collelongo, il consigliere Nicola Pierleoni ha ripercorso l’iter procedurale autorizzativo elencando le interrogazioni presentate all’amministrazione Comunale per la verifica degli atti che hanno permesso il rilascio dell’autorizzazione al ripristino ambientale, senza tuttavia avere alcun riscontro.
Sarebbe emerso anche che gli intermediari finanziari non sarebbero stati abilitati a emettere le polizze fideiussorie, obbligatorie al rilascio dell’autorizzazione, a favore del Comune o della Provincia dell’Aquila e che una delle società interessate è stata cancellata dall’elenco degli intermediari il 3 marzo 2016 da parte del Ministero Economia e Finanze.
Nell’ultima Conferenza di Servizi, tenutasi il 28 ottobre al Comune di Collelongo, la delegata dell’Ente Parco, Cinzia Sulli ha richiesto l’adozione di atti per ripristinare l’integrità ambientale del sito inquinato all’interno del SIC. Anche il CAM, rappresentato da Alberto Cipolloni, e l’ATO Marsicano, con Aurelio D’Amico, hanno richiesto il monitoraggio sistematico della qualità dell’acqua utilizzata da migliaia di persone del pozzo Triolo, che si trova a 300 mt dal sito, attualmente non inquinato, “ma ciò non esclude che potrebbe esserlo nel futuro”.
Il presidente della conferenza di servizi, Vincenzo Tarquini e il Sindaco di Collelongo, Rosanna Salucci, hanno concluso la conferenza ribadendo la necessità della “rimozione dei rifiuti depositati e risultanti non conformi alla vigente normativa”, circa 17.000 tonnellate di materiale che dopo quasi un anno si trovano ancora nel sito della Cava Le Grottelle.