L’Aquila. È stata l’unica donna a ricevere due premi Nobel. Ed è tra i due soli scienziati al mondo ad averli conquistati in campi differenti. A Marie Curie, Nobel per la Fisica nel 1903 e per la Chimica nel 1911, si ispirano le vicende raccontate nella puntata di “Un mondo di donne”, in onda martedì 25 ottobre alle 22.10 su Rai Storia.
Da L’Aquila arriva la storia di Lucia Votano, 62 anni, calabrese, laureata in fisica, prima donna a dirigere i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Con una carriera tutta all’interno dell’IFN, intervallata dal soggiorno in Germania e al CERN, fa parte del Peer Review Committee, l’istituto che ha delineato in un rapporto il futuro della ricerca astro particellare in Europa.
Lucia Votano ha coordinato circa mille fisici provenienti da tutto il mondo, impegnati in una ventina di grandi progetti tra i quali quello che ha portato a dimostrare, insieme al CERN di Ginevra, l’esistenza del bosone di Higgs.La milanese Zoe Romano è, invece, una delle poche donne portavoce di uno degli ambiti più interessanti dell’innovazione e della tecnologia: il movimento maker. Laureata in filosofia e appassionata di tecnologia, ha partecipato alla creazione di iniziative di attivismo sociale e a eventi per la diffusione della digital fabrication e dell’open design in Italia. Tra le creatrici di “WeMake”, markerspace milanese per la condivisione di macchine e strumenti legati all’attività maker, fa parte del gruppo di Arduino, dove si occupa di strategia digitale e tecnologie indossabili.
Spazio, infine, a Benedetta Tagliabue, milanese, architetto, emigrata a Barcellona per realizzare i propri sogni. E questo è il filo che la lega Marie Curie: espatriare come unica possibilità per sviluppare le proprie potenzialità. Da diversi anni a Barcellona dirige lo studio EMBT, fondato insieme al marito Enric Miralles, morto nel 2000.
Benedetta è ormai considerata un’eccellenza a livello mondiale: a lei fanno capo importanti progetti e realizzazioni, come la nuova sede del Parlamento scozzese a Edimburgo, il restyling del Mercato di Santa Caterina a Barcellona, il Padiglione spagnolo all’Expo di Shanghai e quello italiano all’Expo di Milano.
Nei suoi progetti e nella sua concezione di architettura è centrale la componente ecologica: gli edifici, parte integrante delle città nelle quali si trovano, devono rispettare il contesto circostante e incentivare al tempo stesso uno sviluppo sostenibile di ampio respiro.